A Catania servizi sociali e welfare digitale tutto in un click. Il sito sarà operativo da metà novembre

04 A - Catania città policentrica logoCatania – Catania è la prima città siciliana che mette in rete i servizi sociali, grazie all’innovativo portale web “Città policentrica”, voluto dall’amministrazione comunale, che ha reso operativo un progetto iniziato dall’amministrazione Stancanelli, e realizzato dal raggruppamento di imprese S.C.p.A Etna Hitech, ente capofila, la cooperativa Fenice e il Consorzio Il Nodo, grazie a risorse del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale Programmazione 2007-2013, (P.O FESR). Il progetto Catania Città Policentrica si è ufficialmente concluso con la consegna simbolica del portale (www.cataniacittapolicentrica.net-serv.it), la piattaforma digitale che sarà una grande banca dati, a cui i cittadini potranno accedervi in modo veloce e facile per avviare pratiche, richiedere determinati servizi senza fare file agli sportelli, per i quali oggi i tempi di attesa sono molto lunghi. Un indirizzo quello fornito adesso che non rimarrà sempre tale, già dalla prossima settimana – si parla del 10 novembre, il nome del sito dovrebbe cambiare per dare una connotazione cittadina e comunale di facile individuazione. Per questo il nuovo sito dovrebbe essere www.policentrica.comune.catania.it

04 A - Foto di gruppoIntanto però anche gli uffici interni dei Servizi Sociali potranno comunicare tra loro, online senza passaggi di faldoni da una scrivania a un’altra. Nel corso del dibattito che ha caratterizzato l’evento finale, docenti ed esperti di settore si sono confrontati sul nuovo welfare digitale e sul ruolo sempre più centrale del cittadino. L’evento è stato patrocinato anche dall’Ordine professionale degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia.

“È il primo esempio in Sicilia e siamo molto soddisfatti – ha esordito l’assessore comunale al Welfare Angelo Villari – la digitalizzazione garantisce trasparenza nella erogazione dei servizi e dall’altra consente agli utenti di seguire l’iter delle proprie richieste, aggiornare dati anagrafici, allegare documenti, diventando protagonista e parte attiva del procedimento”.

“L’amministrazione si dota di uno strumento – ha proseguito il direttore dei Servizi Sociali e Famiglia Corrado Persico – che garantirà trasparenza ma soprattutto consentirà una efficiente programmazione”. “Anche i cittadini potranno vedere quali sono i servizi e le modalità di accesso – ha aggiunto la responsabile unica del procedimento Giusi Delfa – dall’assistenza domiciliare per gli anziani al buono casa, si potranno richiedere i servizi cui segue la valutazione e la presa in carico dell’ufficio”.

Emanuele Spampinato

Emanuele Spampinato

“Aggiungiamo un piccolo ma importante tassello per l’opera di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione – ha commentato Emanuele Spampinato, presidente S.C.p.A Etna Hitech – Il nostro scopo è mettere al centro il cittadino e fornire un sempre maggiore numero di servizi erogati dall’inizio alla fine direttamente online”. All’incontro presenti anche Silvana Strano, presidente cooperativa Fenice e Fabrizio Sigona, presidente del Consorzio il Nodo.

“Un’iniziativa molto apprezzata – ha detto Giuseppina Mauceri, consigliera regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, Regione Sicilia -ci auguriamo che possa essere portata avanti in altri comuni della Sicilia perché consentirà anche agli operatori l’espletamento del proprio lavoro con maggiore serenità”.

“L’esperienza di Catania è senz’altro di eccellenza – ha commentato Renato d’Amico, ordinario Dipartimento Scienze politiche e Sociali, Università di Catania – mi auguro possa diventare best practice. La digitalizzazione dei servizi on line può determinare un efficientismo nel funzionamento della macchina amministrativa, stabilendo un rapporto virtuoso tra chi governa e chi viene governato”.

“È arrivata l’ora del sudore non perché non sia stato faticoso costruire la piattaforma – ha aggiunto Claudio Saita, docente Dipartimento Scienze Politiche – ma perché adesso toccherà all’apparato amministrativo fare uno sforzo in più per rimuovere eventuali resistenze al processo di innovazione e dall’altro per formare in modo adeguato gli attori chiamati a gestire il nuovo welfare digitale, sia personale interno che operatori esterni. È un processo virtuoso che potrà cambiare il volto dei protagonisti in campo, sia il privato sociale che la pubblica amministrazione”.

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