
Si è conclusa con centinaia di visitatori ogni sera la terza edizione del Festival Vulcani – Etna 2025, la rassegna che, dal 27 al 29 giugno, ha intrecciato scienza, cultura, teatro e divulgazione per raccontare i vulcani del mondo, le loro attività e la creatività che riescono a generare. Con il sottotitolo di “Terre Indimenticabili”, l’evento è stato organizzato dalla Fondazione Trecastagni Patrimonio dell’Etna, presieduta da Giovanni Barbagallo, con la direzione di Giuseppe Riggio, e proposto quest’anno – per la prima volta – in contemporanea con il “Salotto dell’Etna”, organizzato dal Comune di Trecastagni.
«L’Etna è una risorsa da valorizzare, non da vietare!» – ha dichiarato il presidente Giovanni Barbagallo, al termine dei vari eventi – «La terza edizione del Festival dei Vulcani è andata ben oltre le nostre più rosee aspettative, sia per la straordinaria partecipazione di pubblico sia per l’altissima qualità degli interventi. Le attività della Fondazione puntano a costruire un progetto culturale capace di promuovere la bellezza del nostro territorio. Il nostro obiettivo non è soltanto tutelare e valorizzare l’Etna, ma raccontare i vulcani del mondo, le loro dinamiche e l’incredibile creatività che riescono a ispirare. Un sentito ringraziamento all’INGV, al Comune di Trecastagni, all’Assessorato Turismo della Regione Siciliana, all’associazione Etnaviva, alla Federescursionismo, alle Cantine Nicosia, alla Funivia dell’Etna e, in particolare, a Giuseppe Riggio, ideatore e insostituibile direttore del Festival!».

«Per la terza volta siamo riusciti, con mezzi limitati e tanta passione, a esaltare la bellezza e la particolarità delle terre vulcaniche» – ha aggiunto Giuseppe Riggio, direttore artistico del Festival – «Abbiamo restituito all’Etna e a Trecastagni il rilievo che meritano, richiamando tantissimi appassionati che, anno dopo anno, non vogliono mancare all’appuntamento con il Festival Vulcani».
Il programma della manifestazione, ampio e trasversale, ha attraversato molteplici linguaggi e prospettive, offrendo appuntamenti capaci di incontrare i diversi interessi del pubblico, nei vari appuntamenti giornalieri. Si è passati dall’Intervista all’Etna, in cui si è data la parola alla Natura per farci raccontare il suo punto di vista sulla presenza di noi umani sulle pendici del vulcano, sino al Battiato-etneo splendidamente interpretato dalla cantante Rita Botto, ai seminari scientifici tenuti da studiosi di livello internazionale, alla testimonianza su Pantelleria isola vulcanica, offerta dalla appassionante Antonietta Valenza. Senza dimenticare la novità dei primi trenta partecipanti al corso di introduzione al vulcanismo, che si sono incontrati durante le mattinate con il coordinamento di Marco Viccaro e dell’Associazione italiana di vulcanologia.
La manifestazione ha avuto anche un fuori-programma d’eccezione con l’anteprima nazionale del documentario “Mentre tutto si muove. L’Osservatorio Vulcanologico di Pizzi Deneri”, diretto da Pasquale Marino e prodotto dal progetto PNRR-MEET dell’INGV, coordinato da Giulio Selvaggi. Il film racconta la nascita della stazione vulcanologica a 2.818 metri d’altezza sul versante nord dell’Etna,
Il Festival Vulcani – Etna 2025 si è confermato insomma come un ponte tra scienza e poesia, natura e umanità, memoria e futuro.