«Il Catania si salva al 100%», parola di Serse Cosmi. Se un allenatore del suo calibro, che di salvezze ne ha conquistate tante, anche in situazioni piuttosto difficili, è convinto che gli etnei riusciranno a ottenere la permanenza in serie B c’è certamente da fidarsi. L’ex allenatore di Palermo e Lecce, oggi alla guida del Trapani, subito dopo la sconfitta nel derby della scorsa settimana con la formazione rossoazzurra non ha avuto dubbi nel dichiarare: “Con questo organico, questa grinta e un giovane allenatore, che vuol diventare grande, i rossoazzurri hanno altissime probabilità di salvarsi”. Un attestato di stima quello arrivato dall’allenatore umbro, che fa capire quanto il vento in casa rossoazzurra sia realmente cambiato.
Grande felicità, volti finalmente distesi e sensazione diffusa che qualcosa finalmente sta girando per il verso giusto: sono questi i sentimenti diffusi tra i tesserati rossoazzurri, che non nascondono la felicità per le tre vittorie consecutive, che hanno finalmente tirato fuori dalla zona bassissima della classifica la squadra di Nino Pulvirenti.
Mancano ancora 7 partite alla fine del campionato, 7 finali, ma se la stagione si fosse conclusa oggi la classifica reciterebbe salvezza. Niente play out, niente retrocessione: il Catania sta risalendo la cortissima classifica a tal punto che anche un grande entusiasmo è tornato tra i tifosi, che forse volando un po’ troppo alto sognano 7 vittorie per i rossoazzurri, la conquista di 21 punti, che farebbe volare gli etnei nella graduatoria di B, tanto da portarli addirittura a ridosso della zona play off. Cioè tra le squadre che si giocherebbero gli spareggi per la serie A.
Forse fare questi voli pindarici è eccessivo, ma certamente oggi la salvezza è vicina, non tanto per quello che dice la classifica, ma per quello che il campo sta dimostrando: cioè un gruppo di giocatori che hanno mostrato carattere e ottime trame tattiche, tanto da riuscire con 45 minuti di solo orgoglio, a ribaltare la partita, il derby col Trapani che si era messo malissimo per il rigore realizzato da Terlizzi al settimo del primo tempo.
Marcolin ha poi deciso finalmente di giocarsi le gare in maniera spregiudicata con Maniero, Calaiò, Rosina e Castro in campo contemporaneamente, con un 4-3-1-2 che – con le dovute proporzioni – all’occasione diventa anche un 4-2-4 alla Mourinho. E in più basta guardare la classifica cannonieri per leggere che sui 51 gol che ha fatto il Catania, 44 li hanno realizzati Maniero, Calaiò, Rosina e Castro e, dunque, solo un pazzo metterebbe uno di loro in panchina. “I giocatori forti devono giocare”: è stato lo stesso allenatore a dirlo.
Il Catania, dunque, gioca in maniera molto più offensiva, ma nonostante questo grazie alla grande applicazione che hanno avuto tutti i giocatori – quando diciamo tutti intendiamo difensori, centrocampisti e attaccanti – nel difendere non ha subito praticamente nulla. La strada è finalmente quella giusta e la fortuna inizia a sorridere a tutto il gruppo.
Una fortuna che, materialmente può essere riconosciuta nella sciarpa a righe orizzontali rosso e azzurre che Dario Marcolin indossa da tre settimane, nonostante il caldo; la stessa che Sinisa Mihajlovic indossava nel 2010, quando conquistò una clamorosa salvezza con gli etnei. Un regalo che il patron degli etnei, Nino Pulvirenti, ha fatto a Dario Marcolin e che l’allenatore ha deciso di tenersi stretto.
«L’ho detto al presidente non gliela tornerò fino a fine stagione – ha ribadito il mister in questi giorni – se la rivuole gliela renderò, ma io non gliela vorrei più dare».
Il prossimo match – Un giorno in più di riposo per gli etnei in questa settimana, che giocheranno domenica alle 15 in trasferta contro il Latina. Una partita difficile sulla carta, ma comunque alla portata di un gruppo in crescita. La squadra non vuole fermarsi e ottenere la quarta vittoria consecutiva significherebbe davvero cancellare tutti i fantasmi di una retrocessione, che dal punto di vista economico sarebbe davvero deleteria.
Antonietta Licciardello