Il protocollo è stato firmato questa settimana e consentirà un notevole risparmio economico per le casse regionale e un introito per la Ipab
Catania – Un esempio virtuoso da seguire anche nelle altre Ipab siciliane, spesso considerate carrozzoni inutili o enti mangiasoldi. Il protocollo tra il Corpo forestale, Ispettorato ripartimentale di Catania, e l’Istituto “Ardizzone Gioeni” (che assiste ipovedenti e non vedenti) produrrà un considerevole risparmio economico per le casse regionali, un introito per la stessa Ipab e servizi migliori per l’utenza, oltre che la riqualificazione di un edificio storico, inaugurato nel 1911.
Stamattina, il commissario straordinario Giampiero Panvini ha illustrato i termini del protocollo, insieme al dirigente dell’Ispettorato delle foreste, Francesco Di Francesco, al suo predecessore Antonino Lo Dico, e ai rappresentanti di quella che è stata definita “la politica dei fatti”: il presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, Enzo Vinciullo e il vice presidente della Commissione Territorio, Marco Forzese. Assenti per altri impegni gli assessori regionali Gianluca Miccichè (alla Famiglia) e Maurizio Croce (al Territorio). Presenti diverse autorità, tra le quali il maggiore Ottavio Chiarenza, in rappresentanza del comandante provinciale dei Carabinieri, Francesco Gargaro.
“È un momento importante per l’Istituto Ardizzone Gioeni – ha dichiarato il commissario Panvini – perché con l’assessore Miccichè abbiamo valutato che era necessario e possibile un rilancio, partendo dal grande patrimonio immobiliare. Il protocollo con il Corpo forestale permetterà di tutelare il bene, già protetto da 16 videocamere di sorveglianza, valorizzare il giardino che vogliamo aprire alla città la domenica, consentire una netta riduzione del costo di affitto alla Forestale rispetto alla precedente sede e poter rimpinguare le nostre casse per migliorare i servizi agli assistiti”.
Un progetto ampiamente condiviso dall’assessore Miccichè che ha fatto pervenire un suo messaggio: “L’opera intelligente e appassionata del commissario Panvini sta già dando, dopo pochi mesi, i suoi risultati. L’“Ardizzone Gioeni” non è più terra di nessuno, ma sarà patrimonio di tutta la città. Per questo motivo la sua azione, avviata nei primi di gennaio, merita di proseguire. I risultati ottenuti saranno uno sprone per gli amministratori degli altri Istituti pubblici di assistenza e beneficenza”, ha auspicato l’assessore Miccichè.
Plauso anche dal’on. Marco Forzese: “La politica deve fare delle scelte che tengano conto di competenza, professionalità, passione. L’incarico al dottor Panvini rientra in questa logica e i risultati dimostrano che è stata una decisione saggia. Le Ipab non devono sopravvivere per garantire un posto di lavoro ai propri dipendenti, ma per dare servizi efficienti e dignità agli utenti. Un riordino del settore è auspicabile, per razionalizzare risorse e qualificare le prestazioni, penso ad un unico ente per territorio provinciale. Da questo punto di vista il Disegno di legge 1215 dovrebbe essere messo all’ordine del giorno nella Commissioni Bilancio e Sanità in tempi brevi”, ha aggiunto Marco Forzese.
Una richiesta colta al volo dal presidente Vinciullo che, in diretta, ha sollecitato la trattazione del DDL che avverrà in tempi brevissimi. “Devo dare atto al commissario Panvini della felice intuizione con la quale ha risolto un problema economico e logistico della Forestale e, nel contempo, avvia il suo istituto verso una gestione manageriale, all’insegna dell’efficienza e dell’efficacia. Il modello di questa sinergia tra enti pubblici diversi è da collaudare ed esportare in tutta la Sicilia”, ha concluso Vinciullo.
Il risparmio per il Corpo forestale è stato quantificato dal dirigente Francesco Di Francesco in circa 200.000 euro l’anno, una cifra rilevante considerato che negli ultimi anni le risorse a disposizione del settore sono scese in bilancio da 487 milioni a 227 milioni. Di Francesco, che ha raccolto il testimone amministrativo dal suo predecessore Antonino Lo Dico, si è dichiarato “emozionato e soddisfatto per il risultato conseguito che permetterà anche una valorizzazione dell’attività quotidianamente svolta che, però, passa spesso inosservata”.