La rotonda naturale di via D’Annunzio non basta. Va sistemato anche Corso delle Province, ecco la proposta a costo zero

La rotonda naturale: via D'Annunzio angolo Corso delle Province

La rotonda naturale: via D’Annunzio angolo Corso delle Province

È nata all’inizio di agosto la rotonda naturale di via Gabriele D’Annunzio. Dalla sera alla mattina l’amministrazione comunale catanese l’ha proposta a una città semi addormentata vuoi per il caldo di agosto, vuoi per le ferie che tutti prendono ad agosto, cascasse il mondo. La reazione non si è fatta attendere e a suon di insulti e bestemmie gli automobilisti cercavano di aggirare i “non più obbrobriosi” new jersey (erano obbrobriosi quelli in cemento al Lungomare. E furono tolti. Dalla sera alla mattina, in silenzio, in nome dell’estetica ma non della sicurezza. E adesso, in cambio, si aspettano le fiorere) bianchi e rossi che in tre punti hanno cambiato la viabilità a Catania: via Gabriele D’Annunzio incrocio con Corso delle Province, Corso delle Province angolo via V. E. Orlando e via D’Annunzio con via V. E. Orlando.

La rotonda naturale, angolo via V. E. Orlando con via D'Annunzio

La rotonda naturale, angolo via V. E. Orlando con via D’Annunzio

A leggerla lascia perplessi e anche a doverla percorrere in auto per la prima volta non è facile da capire. Ma una volta percorsa la rotonda naturale non sembra più un’idea così nefasta e forse aiuterà ad alleggerire il traffico in un incrocio che da tempo è il regno dell’anarchia. A patto però che vengano almeno smussati gli angoli e allargato l’incrocio delle auto che provengono nei due sensi di via G. D’Annuncio. Ma la prova del nove si avrà il 15 settembre con l’inizio della scuola e il ritorno del traffico in tutto il suo splendore.
Ma seppure questo incrocio sfaterà l’anatema del traffico della scuola, Corso delle Province non avrà risolto tutti i suoi problemi.

Ce n’è un altro infatti che crea problemi enormi e rallenta il traffico all’inverosimile costringendo i più attivi a strade alternative. Siamo sempre in Corso delle Province e l’incrocio è quello con via Vincenzo Giuffrida da cui orde di auto che provengono dal viale Mediterraneo si riversano in città senza nessun rispetto per gli stop o le precedenze di rito imposte da cartelli e segnaletica verticale e orizzontale. L’unica precedenza che regna sovrana è “adesso passo io”. E chi s’è visto, s’è visto.

Ma allora ci chiediamo, rivolgendoci all’amministrazione, caro Sindaco, perché non provare già da subito un’altra rotonda naturale? In nome di pianificazione, programmazione e migliorie per tutti, anche per i cittadini.

La mappa di Corso delle Province angolo via V. Giuffrida in cui andrebbe invertito il senso di marcia. Il traffico che proviene dalla Tangenziale andrebbe dirottato - in discesa - verso piazza A. Lincoln

La mappa di Corso delle Province angolo via V. Giuffrida in cui andrebbe invertito il senso di marcia. Il traffico che proviene dalla Tangenziale andrebbe dirottato – in discesa – verso piazza A. Lincoln

Questa è la nostra proposta. Rigorosamente a costo zero e senza “obborbriosi” new jersey di sorta. Invertire il senso di marcia di via Vincenzo Giuffrida nel tratto che va da Corso delle Province a viale Raffaello Sanzio. “Obbligare” chi proviene dal viale Mediterraneo a immettersi in viale Sanzio, costeggiare piazza Abramo Lincoln e riprendere Corso delle Province e solo da lì scegliere se è proprio via Ventimiglia l’unica strada possibile.
In questo modo si alleggerirebbero – e di molto – le file di auto che provengono da piazza Lincoln che rimangono in attesa di un verde (che sembra non arrivare mai, nda) in viale Raffaello Sanzio proprio di fronte al bar e alla farmacia. E il tappo tra Corso delle Province e via Giuffrida si eliminerebbe.

Monica Adorno

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