Startup innovative in crescita. Sono 3711 nel tessuto imprenditoriale italiano

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(immagine da drkenhudson.com)

Alla fine del mese marzo 2015 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese, ai sensi del decreto legge 179/2012, è pari a 3.711, in aumento di 532 unità rispetto alla fine di dicembre (+16,7%). Le startup – in base ai dati di InfoCamere – rappresentano lo 0,25% del quasi milione e mezzo di società di capitali italiane. Il capitale sociale delle startup è complessivamente di 192 milioni di euro, che corrisponde in media a circa 52 mila euro a impresa. Il capitale medio è aumentato del 7,5% rispetto al quarto trimestre 2014. Dal punto di vista settoriale, il 73% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti aree: produzione software e consulenza informatica, 30,2%; attività di R&S, 16,3%; attività dei servizi d’informazione, 8,1%), il 18,2% opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,7%; fabbricazione di macchinari, 3,4%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2,3%), il 4,1% nel commercio.

03 B FotoIl peso delle nuove imprese innovative sulle società di capitali è più elevato della media nei servizi alle imprese (0,78%) e nell’industria in senso stretto (0,31%). Si evidenzia che il 18,3% delle società di capitali che operano nelle attività di R&S sono startup innovative; notevole è anche la quota di startup fra le società dei servizi di produzione di software (4,8%).

Le startup a prevalenza femminile sono 477, il 12,9% del totale, una quota inferiore a quella delle società di capitali femminili (16,4% del totale delle società di capitali). Le società in cui almeno una donna è presente nella compagine societaria e/o nell’organo amministrativo sono 1.654 (44,6% del totale startup, quota non distante da quella delle società di capitali con presenza femminile, 50,1%).

Le startup a prevalenza giovanile (under 35) sono 879, il 23,7% del totale, una quota superiore a quasi quattro volte quella delle società di capitali giovanili (6,4%). Le società in cui almeno un giovane è presente nella compagine societaria e/o nell’organo amministrativo sono 1.526 (41,1% del totale startup, contro un rapporto del 13,6% se si considerano le società di capitali con presenza giovanile).

Le startup a prevalenza straniera sono 88, il 2,4% del totale, una quota inferiore a quanto accade per le società di capitali estere (3,9%). Le società in cui almeno uno straniero è presente nella compagine societaria e/o nell’organo amministrativo sono 479, il 12,9% del totale, la quota è superiore rispetto a quella delle società di capitali con presenza straniera (10,1%).

Dal punto di vista occupazionale, le 1.152 startup con dipendenti impiegano complessivamente 3.025 persone, in media 2,63 dipendenti per ogni impresa, mentre almeno la metà delle startup con dipendenti impiega un solo dipendente.

Sono 14.862 i soci nelle 3.623 startup innovative con almeno un socio. È ipotizzabile che i soci siano coinvolti direttamente nell’attività d’impresa. In media ogni startup presenta 4,1 soci, la metà ne presenta un massimo di 3; si tratta di valori superiori a quelli del complesso delle società di capitali.

Il valore della produzione media, calcolato sulle quasi 1.700 imprese delle quali si dispone dei bilanci sull’esercizio 2013, è pari a 118 mila euro, ma la metà delle startup innovative ha prodotto nel 2013 fino a 27 mila euro. L’attivo è in media di 233 mila euro a impresa, ma per la metà delle startup innovative non supera i 64 mila euro. Tali valori sono molto diversi da quelli del complesso delle società di capitali, che però comprendono prevalentemente imprese tradizionali, attive da molti più anni, con caratteristiche molto differenti rispetto alle startup innovative.

Complessivamente le startup innovative hanno registrato una produzione pari a 200 milioni di euro nel 2013 (valore calcolato sulle quasi 1.700 imprese per le quali si dispone dei bilanci sull’esercizio), mentre il reddito operativo complessivo è negativo per 46 milioni. Una delle caratteristiche peculiari delle startup innovative è l’elevato grado di immobilizzazione dall’attivo patrimoniale: il rapporto è pari al 29,9% ed è cinque volte il rapporto medio delle società di capitali (5,9%).

Durante i primi esercizi di operatività è probabile che si presentino risultati economici in perdita a causa del peso del debito nella fase iniziale dell’attività. Il 58,1% delle startup innovative nel 2013 è in perdita (questo insieme di imprese rappresenta circa il 40% della produzione complessiva), mentre il restante 41,9% presenta un utile d’esercizio (rappresentano il 60% della produzione).

Gli indicatori di redditività ROI e ROE delle startup innovative registrano valori negativi, ma se ci si riferisce soltanto alle imprese in utile, gli indici sono sensibilmente migliori di quelli delle altre società di capitali. La struttura finanziaria delle startup innovative è relativamente migliore di quella delle società di capitali. Situazione inversa per le startup in utile, che hanno una situazione finanziaria peggiore della media delle società di capitali. Per ogni euro di produzione le startup innovative generano in media 12 centesimi di valore aggiunto, un dato più basso di quello delle società di capitali (20 centesimi). Limitatamente alle imprese in utile, le startup generano invece più valore aggiunto delle società di capitali (33 centesimi contro 20).

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