Moda è Vita… dalle “capsule” all’haute couture. In passerella gli abiti della stilista catanese Francesca Abate

Francesca Abate, stilista catanese

Francesca Abate (ph G. De Francesco)

Conto alla rovescia per il debutto della fashion designer catanese Francesca Abate che, il 5 giugno, alle ore 20, presenterà la sua prima collezione di alta moda al Palazzo Biscari di Catania. «Sarà un vero e proprio “cammino tra i ricordi” – spiega Francesca -, che ripercorre la vita di molte donne: si parte dall’infanzia, quando incuriosite e ingenue trascorrevamo ore a provare le scarpe, i vestiti e i gioielli delle nostre mamme, e si giunge, gradualmente, all’età adulta, quando si prende consapevolezza della propria femminilità”. Quest’idea di fondo si rivela nella successione degli abiti che sfileranno in passerella: i tagli moderni dei primi si modificano via via in linee sinuose, e si arricchiscono di elementi preziosi, per poi concludersi con una delle massime espressioni di eleganza e romanticismo, ovvero l’abito da sposa.

Tulle ricamati, pizzi e pura seta – tutti rigorosamente “Made in Italy” – danno vita a pezzi unici di tradizione squisitamente sartoriale, curati in ogni dettaglio. Turchese, bianco e nero sono i colori dominanti degli abiti, destinati a una donna femminile e decisa che non ha paura di mostrare se stessa con un mood elegante e raffinato.

Gli abiti di Francesca AbateIl nome scelto per la collezione, “Vita”, semplifica e riassume ciò in cui questa giovane stilista crede: la volontà di perseguire i propri sogni senza abbandonarli, e la necessità di tutelare il proprio corpo nel migliore dei modi. “Vita è… prendersene cura” è il motto di Francesca Abate che, per il suo ingresso nell’alta moda, ha deciso di sostenere la lotta contro l’Aids e le malattie sessualmente trasmissibili. Durante l’evento, infatti, sarà presente la Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids) con l’intervento del presidente Luciano Nigro e la distribuzione di materiale informativo.

Per il suo debutto Francesca Abate potrà contare su un team di professionisti: Daniele Spitaleri curerà l’allestimento e la scenografia, Giuseppe De Francesco la fotografia e l’adv; Rodrigo Paolo Giaimis Ramos lo styling, Corrado Trincali il make up, Paolo Sorbello l’hair styling. Ma chi è Francesca Abate? L’abbiamo chiesto proprio a lei invitandola a farlo in poche battute…
Una sognatrice meticolosa e attenta, un’amante del bello in ogni sua forma”.
Hai 27 anni e sei laureata in infermieristica. Come si sposano queste due passioni? Il nome della collezione “Vita” ha un nesso con questo connubio?
“C’è un nesso sicuramente. Ho voluto chiamare la mia collezione vita perché, essendo ciò che ho sempre sognato, avevo voglia di raccontarmi attraverso gli abiti. Se apparentemente non sembrano coniugarsi, questi due mondi (infermieristica e moda) hanno contribuito a rendermi la persona che sono ora”.
Hai scelto di dedicare questa collezione all’aids e alle malattie sessualmente trasmissibili, perché? Perché non all’anoressia ad esempio?
“Durante il mio percorso universitario mi ero già trovata a trattare l’ambito della prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, proprio la mia tesi di laurea era incentrata su questo. Trovo assurdo come nel 2015 possano esistere ancora così tante perplessità su un tema del genere e come possano aumentare i numeri di nuovi casi di affetti da HIV. Ho dato precedenza a questo tema rispetto ad altri perché ho avuto modo di documentarmi, informarmi e conoscere meglio la tematica”.
Gli abiti di Francesca AbateÈ la tua prima sfilata? Questa è la tua prima creazione?
“In passato ho già creato delle capsule, ma mai niente di paragonabile al progetto ambizioso che sto affrontando con questa sfilata. Quindi sì, questa è la mia prima vera sfilata”.
C’è qualcuno tra i grandi della moda a cui ti sei ispirata?
“Sono affascinata dalla storia della moda e trovo ispirazione in ogni pagina che sfoglio. Da Schiaparelli ad Alexander McQueen, ma in assoluto i miei occhi si illuminano davanti una collezione di Elie Saab”.
C’è qualcosa del mondo esterno che hai tradotto in linee per i tuoi abiti?
“L’aria, come soffio vitale, come elemento di libertà, gelida o calda”.
Il turchese è l’unico colore (escludendo bianco e nero che sono la summa estrema dei colori) di questa sfilata? Cosa simboleggia?
“Una parte importante di Vita rappresenta questo viaggio tra ciò che mi ricorda la mia infanzia. Sono l’ultima di quattro figli, l’unica femmina e più che vivere da principessina di casa ho sempre voluto emulare un po’ i miei fratelli, ecco perché non mi sono mai identificata col rosa preferendo i toni del turchese, con i luccichii però!”.
A chi sono dedicati i tuoi abiti? Qual è la donna che potrebbe indossarli? O meglio qual è la taglia che potrebbe indossarli?
“I miei abiti sono versatili e adattissimi ad ogni genere di donna, dalla ragazza alla donna, dalla 40 alla 50. Qualsiasi donna abbia voglia di sentirsi bene dentro un abito”.
Francesca Abate al lavoroQuesta linea è solo per le donne, perché?
“Penso che nella vita si debbano seguire delle vocazioni e io non sono mai stata ispirata dalle linee maschili. Magari in futuro potrebbe arrivare l’illuminazione”.
Quali sono i tessuti che ami di più e perché.
“Amo i tessuti preziosi e le sete pure, tutto ciò che a primo acchito faccia percepire il bello”.
“La collezione che verrà presentata il 5 giugno cos’è?
“Collezione Haute couture 2015”.
Gli abiti che presenterai sfileranno con o senza scarpe? Se “con” anche queste le hai create tu?
“Le modelle sfileranno con le scarpe ma non sono state create da me”.
Soddisfazioni economiche ce ne sono già? Aver iniziato questa attività è il frutto di risorse personali o hai ricevuto aiuti grazie a qualche bando o fondo?
“Frutto di grandissimi sacrifici e duro lavoro. Lavoro come sales assistant per un marchio del lusso e tutti i miei stipendi sono stati interamente devoluti all’evento”.
Monica Adorno

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