Chagall in mostra a Catania: 140 opere tra disegni, olii e litografie allestite in speciali teche climatizzate

La presentazione della mostra di Chagall Love and life al Castello Ursino di Catania

La presentazione della mostra di Chagall Love and life al Castello Ursino di Catania

Catania – L’amore e la vita di Chagall si sposano benissimo con la scenografia di un castello e se il maniero è quello normanno di Catania il connubio è assicurato. Lui è Marc Chagall, il pittore del sogno e dei tratti sfumati. Nato in quella che adesso è la Bielorussia, naturalizzato francese ha sposato non solo una donna di nome Belle di cui fu innamoratissimo ma sposò anche la religione ebraica. Gira attorno a un vortice di emozioni la sua vita, un caleidoscopio di gioie e dolori che abbracciano tutte e due le guerre mondiali e anche di più. Novantotto anni di vita (nato a Vitebsk nel 1887 e morto a Saint-Paul-de-Vence nel 1985) in cui ha visto il suo villaggio bruciare per l’odio dei tedeschi contro gli ebrei, sua moglie morire durante la seconda guerra mondiale, e tutti i suoi quadri custoditi nel museo di Berlino dati alle fiamme. E c’è stato di più: dai suoi pennelli è passata “l’influenza del realismo, ma Chagall non era solo quello, ha preso qualcosa da cubismo – ha raccontato Romit Sorek la curatrice della mostra durante la conferenza – ma lui e la sua arte non erano solo quello”. Fu ispirato dal fauvismo e dall’Avanguardie ma forse il sogno e la fantasia sono stati i veri motori immobili del suo io, dei suoi quadri, delle sue opere.

Tania Coen dell'Israel Museum di Gerusalemme, con l'assessore Licando, ha fatto da guida alla stampa, alle sue spalle il quadro "Gli amanti" che conclude la mostra

Tania Coen dell’Israel Museum di Gerusalemme, con l’assessore Licando, ha fatto da guida alla stampa, alle sue spalle il quadro “Gli amanti” che conclude la mostra

Un sogno che si racconta al Castello Ursino di Catania in 140 tappe fatte di disegni, olii e litografie provenienti dalla collezione dell’Israel Museum di Gerusalemme. Sabato scorso l’inaugurazione per una mostra che è il doppione di quella esposta nel Chiostro del Bramante a Roma e che, per i “prossimi due anni, dovrà stare a riposo – hanno aggiunto i responsabili dell’Artemisia Group a cui si deve l’allestimento di questa mostra a Catania – per non compromettere la qualità e la conservazione delle opere stesse. Ed è per questo che l’Israel Museum ha preteso non solo che le opere venissero conservate in modo consono nei 40 e più giorni che hanno passato nei caveau del Castello, ma che i luoghi espositivi fossero climatizzati e adeguati a preservarne il deterioramento. Nacque così l’esigenza di climatizzare, in qualche modo, il caveau sotterraneo e di collocare le opere in apposite teche che sono state ideate e realizzate dalla ditta Floridia allestimenti museali di Grammichele. Entusiasti il sindaco Enzo Bianco e l’assessore ai Saperi e alla Bellezza Condivisa, Orazio Licandro, che nel presentare la mostra hanno dettato i tempi dei prossimi eventi – sorvolando sui nomi degli artisti – che verranno ospitati all’interno del Castello Ursino nei due periodi dell’anno che vanno dall’autunno alla primavera o quasi (la mostra di Chagall “Love and Life” rimarrà aperta fino al 14 febbraio) e poi dalla primavera all’estate in un crescendo che dovrebbe sublimare nel 2017 con una mostra accuratamente organizzata con così tanto anticipo da poter essere inserita nei percorsi museali e turistici internazionali con l’intento dichiarato, e lusinghiero, di richiamare a Catania turisti in quantità industriali.

E sia e ben venga. L’unica cosa che non si riesce a capire è come mai in conferenza stampa si sia parlato dell’impianto di climatizzazione e delle teche climatizzate come di un investimento (acquisto) fatto da Artemisia Group a favore del Castello Ursino – e quindi del Comune di Catania – a tempo indeterminato, quando invece le teche ci risultano solo noleggiate per un periodo di circa 18 mesi. Se ci avessero detto diversamente avremmo ammirato le opere di Chagall con la stessa attenzione ma sognando un’illuminazione che valorizzi i quadri senza creare ombre, riflessi frontali e strisce nere.

Riguardo al fatto che la mostra sia una truffa, come ha scritto il cantautore catanese Mario Venuti sulla sua bacheca di facebook, non ci sentiamo di prendere posizione visto che non siamo critici d’arte, ma una cosa è certa in mostra c’è Chagall.

La curatrice della mostra Romit Sorek dietro un pannello che ritrae Chagall

La curatrice della mostra Romit Sorek dietro un pannello che ritrae Chagall

DETTAGLI TECNICI DELLA MOSTRA
L’esposizione e composta da 140 opere e si snoda lungo il piano terra del Castello Ursino. Il costo del biglietto è di € 12 e comprende l’utilizzo di apposite audioguide distinte per adulti e bambini. Sono previsti biglietti ridotti da € 10 (per over 65, ragazzi dagli 11 ai 18 anni, giornalisti), € 8 per gli universitari, € 6 per gli universitari catanesi, € 5 per scuole di ogni ordine e grado, per i bambini dai 4 agli 11 anni, per Catania Card e nella prima domenica del mese. Non pagano: i bambini fino ai 4 anni di età, i giornalisti in servizio, le guide turistiche, i membri Icom, gli interpreti quando occorre la loro opera, i disabili e gli invalidi e i loro accompagnatori, i possessori di coupon invito, le personalità dello Stato e della politica in rappresentanza ufficiale.
ORARI
La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19. Il sabato dalle 9 alle 23. La domenica dalle 9 alle 22. La biglietteria chiude un’ora prima degli orari di chiusura.

Monica Adorno

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