Cultura – “No more wars”, inaugurato il Phil Stern Pavillon a Catania

L’esposizione permanente si trova alle Ciminiere, all’interno del Museo dello Sbarco in Sicilia. Le 70 opere sono state donate dalla Fondazione Oelle Mediterraneo Antico

Ornella Laneri presidente della Fondazione Oelle Mediterraneo Antico

Ornella Laneri presidente della Fondazione Oelle Mediterraneo Antico

Catania – “No more wars”. Mai più guerre. La scritta colpisce più delle bombe e delle pallottole con cui sono stati dilaniati i soldati tedeschi che giacciono tra la scritta e il grande poster che segna l’ingresso all’esposizione permanente dedicata a Phil Stern, il fotografo americano testimone dello sbarco degli alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, all’interno del Museo Storico dello Sbarco in Sicilia – 1943.
Un messaggio forte quello che Ornella Laneri, presidente della fondazione Oelle Mediterraneo Antico e promotrice dell’iniziativa, ha voluto trasmettere alle centinaia di catanesi presenti. «La nostra associazione ha come obiettivo l’arte del futuro, ma vogliamo cominciare guardando al passato – ha commentato Laneri dopo lo strappo. Ecco perché ho il piacere di donare alla città di Catania settanta opere, allestite in 700 metri quadri di padiglione, del grande fotografo Phil Stern che ho avuto il piacere di conoscere personalmente nel 2013, poco prima della sua morte».

I visitatori potranno così guardare attraverso gli occhi dell’inviato di guerra alcune delle tappe siciliane dell’Operazione Husky. Particolarmente numerose le foto che ritraggono le spiagge di Licata (luogo dello sbarco dei Rangers statunitensi) e le strade e piazze di Comiso e Palermo. Molte località dell’entroterra non sono identificabili, ma le foto sono comunque fortemente evocative per esercitare la memoria visiva dei luoghi. Gli scatti fotografici testimoniano, inoltre, i cambiamenti urbanistici intervenuti nelle nostre città dopo la ricostruzione post bellica. Al centro delle foto vi è soprattutto la figura umana. Molti i volti dei commilitoni. Tanti quelli degli italiani, sia militari sia civili, colti nei loro gesti quotidiani. Più che gli orrori del conflitto, le fotografie di Stern – tutte in bianco e nero – illustrano il cameratismo tra i soldati e alcuni momenti goliardici (uno scatto mostra il fotografo in posa spavalda a cavallo di un mulo).
«Siamo estremamente soddisfatti e orgogliosi – ha detto nel suo intervento il fotografo Carmelo Nicosia, direttore della fondazione che ha seguito Phil Stern durante il suo ritorno in Sicilia – perché abbiamo chiuso una promessa fatta nel 2013 a un uomo di 92 anni: avere un pezzo di lui attraverso le sue fotografie».

03 B - museo dello sbarcoNella nuova sala sono esposte anche immagini, di grande formato, risalenti agli anni postbellici, quando Stern fu l’apprezzato fotografo delle stelle di Hollywood, del presidente Kennedy e di molte leggende jazz. Rara una foto in primo piano di Marylin Monroe, colta sul set di un film.
Nella sala viene anche proiettato un reportage realizzato da Carmelo Nicosia nel luglio 2013, quando Stern fu ospite in Sicilia nei luoghi dello sbarco e poi, a Catania, protagonista di una lectio magistralis per gli studenti di fotografia dell’Accademia di Belle Arti.
«Ho avuto l’onore di curare l’allestimento del padiglione e di rappresentare la famiglia Stern in Italia – ha aggiunto lo storico Ezio Costanzo – e sono grato a Peter e Tom per avere accettato la mia proposta di donare le fotografie del padre che rappresentano un arricchimento della storia di quest’isola. Stern sbarcò in Sicilia il 10 luglio del 1943 assieme ad altri migliaia di soldati anglo-americani e con le sue immagini ci ha lasciato una forte testimonianza di quei drammatici giorni di guerra».
Presenti all’evento anche i figli del fotografo americano, Tom e Peter. «Questo posto racconta la storia documentata dalla fotografie di un uomo che è venuto due volte in Sicilia. La prima per fare chiarezza e documentare un’invasione, la seconda per fare in modo che settanta anni dopo chiunque percorra questo spazio possa provare le stesse emozioni e condividere i suoi sentimenti».
Per la città metropolitana, co-finanziatrice del progetto, è intervenuta l’archeologa Maria Costanza Lentini, commissario della provincia di Catania. «Questa esposizione rappresenta un passo avanti importante per il nostro museo dello sbarco, fino a oggi troppo concentrato su armi e morte e poco sul lato umano. Il fatto che l’esposizione sia permanente – ha sottolineato – è fondamentale per le nuove generazioni che non hanno conosciuto la guerra». E proprio trasmettere ai più giovani la storia e i valori di un tempo è l’obiettivo del gruppo rievocazione storica di Siracusa Husky 1943, che promuove progetti e iniziative culturali nelle scuole e che ieri era presente all’evento con le divise originali dei soldati angloamericani.
Il Phil Stern Pavilion si trova in viale Africa, all’interno del Centro Fieristico Le Ciminiere. Potrà essere visitato durante gli orari di apertura del Museo Storico dello Sbarco in Sicilia – 1943, e cioè da martedì a domenica, con orario continuato dalle ore 9 alle 17 (ultimo ingresso ore 15,30).

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