Riflessioni | Altro che giallo, arancio e rosso qui si rischia di far dominare un solo colore il…

la mappa delle regioni rosse gialle arancioni-3-2Passando davanti a più di un bar e qualche chiosco centralissimi del mio Comune mi sono reso conto della attualità del verso 75 del Canto 23 esimo dell’inferno Dantesco.
La pur legittima necessità di fare cassa degli esercenti, in combinato disposto con l’ignoranza, l’incoscienza e la supponenza di quella parte di popolazione, che ha fatto del carpe diem la propria ragione di vita, ha la meglio anche sul peggiore dei rischi; quello di lasciarci la pelle; cioè dell’amore per se stesso e per i propri simili.
Il momento è sicuramente dei peggiori e, come ha detto qualcuno più autorevole di me, quando c’è una crisi non bisogna essere stupidi e cercare i colpevoli, ma intelligenti e cercare le soluzioni.
In attesa del vaccino, che chissà quando e per quanti sarà disponibile, proviamo ad ottimizzare le risorse.
Concentriamo i nostri sforzi economici sui finanziamenti alla ricerca della terapia intermedia con gli anticorpi. Con Trump ha funzionato, solo che i nostri ricercatori, per trovare denaro, hanno dovuto avvalersi dell’università di Toronto, che li sta utilizzando, e noi siamo fermi al palo.
Altro che biciclette e monopattini elettrici per migliorare l’ambiente; è come comprare i pasticcini per il te delle cinque, quando manca perfino il pane e il latte per i bambini.
Primum vivere, dicevano gli antichi romani, deinde philosophare.
Riapriamo gli ospedali dismessi e facciamoli funzionare. Facciamo in modo che i medici di famiglia, con le buone o con le cattive, si rendano TUTTI parte attiva nelle procedure USCA, incrementando al massimo le terapie domiciliari.
Non è ammissibile sentir dire “non farò i test rapidi ai miei pazienti”, perché non è previsto nella convenzione con il SSR ed il SSN.
In questi casi farli decadere immediatamente dalla convenzione e procedere alla cancellazione dall’ordine dei medici, per violazione e spregevole rinnegazione del giuramento di Ippocrate.
Attuiamo provvedimenti risolutivi, che abbiamo già visto funzionare mesi fa. Le mezze misure hanno sempre lasciato tutti scontenti e sono terreno di pascolo per furbi, furbetti e approfittatori, che, com’è normale che sia, hanno schiere di emuli.
Meglio bloccarci per un mese che tirarla in lungo senza reali prospettive, se non quella di far intravedere un irrealizzabile buon Natale, tanto per tener buone le masse.

Non perdiamo tempo ad inseguire una diversa collocazione all’interno del tricolore Giallo, Rosso e Arancione; faremmo il gioco di chi spera che un bel combattimento fra polli possa distrarre “il pubblico pagante”.
Resettiamo la catena di comando dei controlli, che fa capo al Viminale, inesistenti ormai da maggio, e pratichiamo una terapia d’urto contro il lassismo, somministrando a tutti la pillola del coraggio, per decidere ed agire.
Le ore sulle strade delle forze dell’ordine non possono essere “quelle da contratto”;
Contro rivolte chiaramente organizzate e preordinate da raffinati registi, dobbiamo avere pronto un piano di contrasto adeguato.
Siamo in guerra e quindi, per tutti vale quanto detto per i medici.
Altro che Giallo, Rosso o Arancione, Il colore dominante, proseguendo così, sarà uno solo IL NERO.
Il nero di un tunnel di cui non si vede la fine.
Il nero di una situazione economica senza prospettive.
Il nero degli abiti a lutto di troppe famiglie.
Qualcuno deve suonare la sveglia.
Io sono troppo in là con gli anni, posso solo dare suggerimenti o, se preferite, “abbaiare alla luna”.
Alfio Franco Vinci

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