Siamo tutti potenziali evasori… a prescindere!

Quentin Matsys

Quentin Matsys – Suppliant Peasants in the Office of Tax Collectors

«Di fronte a operazioni superiori ai 2500 euro con le super banconote, gli istituti di credito devono effettuare specifici approfondimenti, anche con il cliente, al fine di verificare che le ragioni alla base di tale operatività, alla luce delle considerazioni sopra indicate, consentano di escludere la connessione delle stesse con fenomeni di riciclaggio. In mancanza di ragionevoli motivazioni, i destinatari si astengono dall’effettuazione dell’operazione e/o dalla prosecuzione del rapporto continuativo già in essere e valutano se inviare una segnalazione di operazione sospetta».

È quanto si legge in una circolare dell’Agenzia delle entrate diffusa alle banche. In realtà le cose stanno ancora peggio perché basta presentarsi allo sportello con 3 banconote da 500 euro per rischiare di far scattare la segnalazione.
Nel recente passato, sempre l’Agenzia delle Entrate, ha inviato a circa 300 mila italiani una lettera a firma del direttore Attilio Befera, nella quale si comunica di «aver rilevato spese apparentemente non compatibili con i redditi dichiarati». Le voci sospette sono l’auto, la barca o la casa appena acquistati. Il tono dà l’impressione al destinatario di essere messo sotto accusa anche perché gli viene intimato di presentarsi alla sede dell’Agenzia delle Entrate competente territorialmente entro un termine molto breve onde evitare di incorrere in gravi sanzioni. Della serie: siamo tutti potenziali evasori e come tali veniamo considerati… a prescindere!

A tal proposito hanno scritto, in un’interpellanza all’ora Ministro dell’Economia, alcuni parlamentari nazionali, tra i quali Renato Brunetta: «È assolutamente corretto che il fisco chieda conto al contribuente di spese non congruenti con il reddito dichiarato; tuttavia la lettera in titolo, per come è redatta e per la logica che la sottende, manifesta secondo gli interpellanti una volontà intimidatoria e prevaricatoria, una logica più da gabelliere medioevale che da moderno sistema impositivo, una logica in aperta violazione dello statuto del contribuente».
Tutto questo comporta principalmente una cosa: chi ha i soldi, per evitare guai, preferisce non spendere. W l’economia!