A chi serve la scure di Renzi sui giornali?

giornali accartocciatiIl 14° Consiglio dei Ministri ha emanato un decreto legge in materia di spending review. Sono tanti i punti trattati ma quello che ci interessa in prima persona è il “risparmio di centomila euro” che verrà realizzato dal 1° maggio 2014 con la fine dell’«obbligo antistorico di pubblicare gli appalti e le gare sui giornali. Bastano i siti internet» da oggi in poi. Che le parole di Renzi siano state una doccia fredda per tutti quelli che lavorano nel campo dell’editoria non è difficile da intuire soprattutto in questo periodo di vacche magrissime in cui le vendite sono scese per tutti e gli introiti pubblicitari si sono dimezzati e col tempo quasi azzerati. Per non parlare dell’impegno che ci vuole per esigerne il pagamento.
Il nome dato da Renzi al decreto legge è «Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale – per un’Italia coraggiosa e semplice». «L’innovazione di questa norma – ammette il premier – non piacerà agli editori» anche se «non tocchiamo il fondo per l’editoria, almeno per adesso». La norma avrà un effetto immediato: «Dall’entrata in vigore del dl non c’è più l’obbligo». E quel “almeno per adesso” (quale sarà il prossimo passo?) non fa respirare il mondo della carta stampata che in questo momento sta sopravvivendo grazie alle pubblicità legali che consentono alle famiglie di portare un piatto di pasta – scondito al momento – a tavola.
Insomma dal 1° maggio gare e appalti degli enti pubblici non dovranno essere più pubblicizzati sui giornali ma basterà pubblicarli su internet. E noi ci chiediamo: questa norma chi favorisce? In quali siti internet dovranno essere pubblicizzati? E come verrà garantita la trasparenza e la giusta visibilità?
Chiunque smanetta sulla rete sa che spesso trovare la pagina giusta è il risultato di un colpo di fortuna e non di una possibilità ben precisa. E alla luce di ciò è lecito domandarsi se questo nuovo modo di “pubblicizzare” i bandi di vario genere, sia l’ennesimo modo per gestire gli affari in modo poco chiaro? Insomma se a pensar male non si sbaglia mai, sbaglieremmo a pensare che questo nuovo risparmio sembra fatto per arricchire qualcuno che rientra nei soliti noti?

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