I Malarditi vincono l’Indie Concept con carisma e originalità

I Malarditi

I Melarditi durante l’esibizione alla Chiave che li ha visti vincitori dell’Indie Concept

Si è conclusa anche quest’anno l’ormai celebre rassegna catanese Indie Concept, una vetrina per tante giovani band emergenti provenienti da tutta la Sicilia.
Venerdì 18 aprile si è tenuta, sempre nei locali de La Chiave, la terza e ultima serata con le esibizioni delle ultime quattro band in gara.
A cominciare dai giovanissimi Walmus Brothers, band electro-pop proveniente da Siracusa.
Freschi e genuini ma evidentemente ancora troppo giovani e per tanti aspetti acerbi, dalla loro hanno tuttavia il tempo per fare tanta esperienza e affinare le armi.
L’entusiasmo di certo non gli manca.
Subito dopo è la volta dei palermitani Malarditi. Sono in sei e riempiono il piccolo palco della Chiave, ma ancor più riempiono la sala le vivaci sonorità che producono, a metà tra rock e folklore dal sapore cantautorale. Hanno carisma da vendere e il pubblico se ne accorge, qualcuno si lascia anche andare alle danze.
La terza esibizione è quella dei Bluiride, band gelese.
Tecnicamente ineccepibili, dal sound potente e robusto, ma il loro rock di matrice noise/garage risulta piuttosto abusato e derivativo, appaiono chiare le influenze di gruppi come Afterhours e in particolare dei Verdena, quasi ai limiti della cover band.
Concludono la serata i catanesi Chamberlain, col loro misto di sonorità spazianti dal blues alla psichedelia al post-rock. Anche in questo caso tuttavia, se la qualità esecutiva della band si dimostra di alto livello, ciò che manca è quella dose di originalità e di carisma che li renda capaci di distinguersi dall’infinità di altre band più o meno simili.
Oggi come oggi, in un panorama così affollato di band e musicisti, saper cantare e suonare non è più sufficiente per emergere.
La serata volge al termine, la giuria esegue le ultime votazioni e poche ore dopo l’inesorabile verdetto proclamerà vincitori proprio i Malarditi.
Non era tuttavia difficile da immaginare, data la loro grande capacità di colpire e coinvolgere il pubblico in maniera diretta e grazie a un sound variegato e personale.
Marco Salanitri

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