Il Catania cerca il miracolo ma per i tifosi “Maurizio è uno…”

Sebastian Leto

Sebastian Leto

Non tutto è perduto in casa etnea, la vittoria ritrovata contro la Samp ha riacceso una flebile speranza chiamata salvezza. Cuore, anima, grinta e voglia di reagire: quello di Maurizio Pellegrino è un Catania trasformato, che forse perderà la serie A, ma quantomeno è riuscito a salvare la dignità. Ed è questo, quello che chiedevano da tempo i tifosi, con veemenza, contestando in maniera sempre molto civile per salvare l’onore di quello che è il loro più grande amore, un’indelebile fede che “va rispettata”. E il nuovo allenatore degli etnei, Maurizio Pellegrino, sembra aver capito perfettamente cosa volevano i tifosi che più volte hanno ribadito: “La serie A possiamo anche perderla, ma mai senza lottare”.
I rossoazzurri sono riusciti sabato scorso a battere 2-1 la Sampdoria, meritando la vittoria e potendo così trascorrere finalmente una settimana diversa, fatta di fiducia rinnovata e speranza riaccesa. Una settimana di “risurrezione”, potremmo certamente dire così, considerato il fatto che la vittoria è arrivata nel sabato pre-pasquale, tre punti che hanno di fatto permesso ai rossoazzurri di rimanere aggrappati alla serie A.
Tabelle e calcolatrici alla mano
Il Catania affronterà adesso il Verona in trasferta, la Roma in casa, il Bologna fuori e, infine, l’Atalanta al Massimino nell’ultima di campionato. La zona tranquilla dista 5 punti e mancano solo 4 giornate alla fine del campionato. Quasi impossibile riuscire a conquistare la salvezza, ma gli etnei ci proveranno parola di tecnico che la curva nord ha salutato nella sua prima partita casalinga con un coro significativo: “Maurizio uno di noi”.
Dobbiamo crederci – ha commentato il tecnico, Maurizio Pellegrino – Questa squadra ha imparato a reagire, e la reazione deve essere l’essenza di un gruppo che vuole andare oltre le difficoltà. Il nostro rammarico e la nostra delusione, oggi si leggono in una classifica che non ha visto emergere le qualità dei nostri giocatori”. Adesso però non dipende solo dal Catania, gli etnei devono vincerle tutte per sperare ancora, ma le altre, che sono tutte davanti alla formazione di Pellegrino devono perdere terreno. Guardano il calendario delle dirette concorrenti, il Catania è agevolato rispetto alle altre perché ha le partite sulla carta più agevoli da qui alla fine e tra le quattro, l’unica veramente impossibile da vincere è la sfida contro la Roma. L’obiettivo, sperando che le altre rallentino, è quello di arrivare alla penultima di campionato, in Romagna, a giocarsi contro il Bologna quella che potrebbe essere a tutti gli effetti una finale salvezza con un distacco di meno due, dagli stessi rossoblù.
Impossibile? Forse sì, ma bisogna provarci vincendo contro il Verona innanzi tutto.
“Voglio essere fiducioso – ha ribadito l’allenatore – non c’è motivo di pensare che contro il Verona non possiamo fare risultato pieno. È nelle nostre corde. Le risposte le dà sempre il campo: e nonostante la sconfitta di Milano, il nostro modo di giocare dice che siamo in ripresa e che giochiamo con grinta, cattiveria agonistica e voglia di reagire al momento negativo”.

L’arma di Pellegrino
L’arma in più del Catania di Pellegrino è il 4 2 3 1. L’allenatore nato a Siracusa, ha cambiato modulo, ha dato un’identità ai rossoazzurri e ha fatto vedere che le sue idee sulla squadra si vedono già dal modo in cui gli stessi giocatori interpretano il match. Il Catania ha quel giusto mix di qualità, tecnica e tattica, che fa ben sperare non per la salvezza in sé, improbabile, ma quantomeno in una chiusura di campionato in crescendo.
Coscienza del momento
Il Catania probabilmente vincerà 3 delle 4 partite da qui alla fine, forse otterrà dodici punti e non riuscirà ugualmente a salvarsi, ma quello che emerge tra i dirigenti di via Magenta è una grande consapevolezza del momento e soprattutto la voglia di non commettere gli stessi errori in futuro.
“In società sanno perfettamente – ha ancora aggiunto Maurizio Pellegrino – come reagire al momento. Il Catania forse andrà in B, ma quello che conta è la grande voglia di ricostruire, che emerge nel presidente e nello staff”.
Appuntamento dunque domenica 27 aprile, alle 12:30 al Bentegoti per Verona – Catania: rossoazzurri chiamati a scrivere la miracolosa storia salvezza che potrebbe essere più esaltante dell’ottavo posto dello scorso anno.
“Dobbiamo vincere e lì affronteremo cercando i tre punti, a viso aperto: abbiamo l’obbligo di mantenere accesa la speranza”, ha concluso l’allenatore.

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