Scarichi a mare: collegare altri Comuni al canale Allacciante di Catania, sarebbe un fallimento

Depuratore fognario

Un depuratore fognario

Il ventilato progetto del collegamento degli scarichi fognari della costa Ionica a partire da Acireale, Capo Mulini, Aci Trezza, Aci Castello e suoi affluenti al principale collettore fognario del Comune di Catania è assolutamente irrealizzabile. Premesso che il tratto di mare antistante detti centri urbani è riserva marina, ma non hanno altro recapito fognario che il mare.
L’idea di scaricare i liquami dei suddetti centri urbani nel collettore, così detto “allacciante” è indicata dal buonsenso e dall’esperienza come assolutamente fallimentare. Il collettore è un’importante opera che porta i liquami da cuore della città di Catania a partire dal quartiere Picanello al depuratore di contrada Buttaceto, e da qui a cielo aperto fino al mare nei pressi la foce del fiume Simeto.

Un percorso lungo oltre 10 km, un tratto che in atto presenta ostruzioni in tutto il suo tragitto. Il depuratore, infatti, fu realizzato dal comune di Catania, tenendo conto della quantità di liquido da trattare e per evitare gli scarichi nelle zone balneari, ma l’opera ebbe i suoi guai: i soldi non bastarono mai. Il depuratore, dopo lunghi anni ha visto la luce, sono ripresi i lavori per il completamento ma non sono stati fatti i collegamenti dei collettori e canali di tutta la città e zona industriale.

Ogni anno, infatti, i canali che sfociano nel litorale della spiaggia vengono sbarrati e con idropompe, sollevano il liquido e lo scaricano nel canale allacciante e da qui al depuratore. Detti canali a cielo aperto hanno origine dai quartieri Monte Po, San Giorgio, Villaggio Sant’Agata, Zia Lisa, quartiere aeroportuali di Fontanarossa, e tutta la zona industriale. Un carico enorme di liquido che non è sopportato da un collettore, come detto “Allacciante” già in precarie condizioni per esorbitante materiale ivi decantato.

Nei prossimi giorni, infatti, il Comune di Catania provvederà a fare i lavori necessari per impedire gli scarichi a mare. Una parte di questi liquidi finiranno nel fiume Amenano perché il collettore non è capace di contenerli tutti. Esiste, infatti, il super pieno, un manufatto denominato accorgimento tecnico situato all’incrocio tra i due collettori di via Garibaldi e via Castello Ursino. Gli scarichi dei collettori che da Ognina vanno al Porto di Catania scaricano in continuazione senza passare da nessun depuratore. E si potrebbe anche dichiarare scandaloso l’idea di costruire un solarium in piazza Europa in corrispondenza dello scarico fognario del viale XX Settembre e di corso Italia.

Per tutti questi motivi si potrebbe pensare a un forte spreco di denaro pubblico perché una volta completata l’opera di allaccio si potrebbero soltanto creare altri problemi. Irrisolvibili? Certamente i liquami da qualche parte devono andare e occorre anche rispettare le normative nazionali ed Europee che da circa 30 anni irrogano sanzioni salatissime per i comuni inadempienti. Le soluzioni alternative ci sono e bisogna saperle adottare con studi particolari, per esempio gli Enti interessati si potrebbero costituire in consorzio e progettare congiuntamente un depuratore in qualche zona più confacente in qualche tratto di mare meno frequentato da turisti e bagnanti.
L’idea di allacciarsi al collettore catanese potrebbe sembrare la strada più breve ma è semplicemente la più rischiosa.

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