Difficile vigilia di un match che per il Catania potrebbe anche decretare la matematica retrocessione. Aria pesante a Torre del Grifo, aria di rassegnazione e di contestazione. I tifosi hanno già annunciato un pesante sciopero del tifo. Domenica contro la Roma, così come nell’ultimo match casalingo contro l’Atalanta, non entreranno allo stadio, lasciando la curva nord vuota. Protesteranno, invece, all’esterno dello stadio con sciarpe e bandiere rossoazzurre. Si faranno sentire, insomma, ma solo fuori dallo stadio.
Pellegrino ha convocato 22 giocatori per la partita di domani: tutto come preannunciato alla vigilia, nessuna sorpresa. Assenti Andujar, Alvarez, Almiron, Spolli e Bellusci. Spazio, invece, a tre giovani della Primavera, uno per reparto: il difensore Cabalceta, il centrocampista Garufi e l’attaccante Caruso.
Un match difficile da affrontare, ma nel quale la formazione rossoazzurra ha ancora da dimostrare qualcosa, come ribadisce lo stesso tecnico.
“Quando sono arrivato, mi sono chiesto da subito quali fossero i problemi pregressi pensando a lavorare e quello che posso dirvi è che qui nessuno ha intenzione di abbandonare la nave. Certo non posso risolvere i problemi di un intero campionato in sei giornate. Per me è la quarta giornata di campionato. In passato tante squadre si sono trovate nelle stesse difficoltà e i presidenti di queste squadre non si sono più fatti vedere. Io vi dico che qui ogni giorno c’è un confronto diretto, un presidente che viene a vedere gli allenamenti con costanza e ci chiede cosa si può fare per migliorare. Noi abbiamo ancora tre gare da onorare e sono partite nelle quali i ragazzi dovranno dimostrare attaccamento alla maglia, per far capire che vogliono restare anche il prossimo anno nonostante le difficoltà”.
Possibili cambiamenti nella formazione titolare: “chi si è mostrato sottotono non giocherà – dichiara l’allenatore – sui giovani valuterò in base al momento”.
Si accomoderanno verosimilmente in panchina Barrientos, Monzon e Izco.