Stasera al Castello Ursino di Catania il Premio nazionale di giornalismo investigativo intitolato a Mimmo Calabrò

Il giornalista Mimmo Calabrò

Il giornalista Mimmo Calabrò

Si terrà stasera, venerdì 20 giugno, con inizio previsto alle ore 20 il Premio nazionale di giornalismo giudiziario, investigativo e d’inchiesta intitolato al giornalista – scomparso troppo presto – “Domenico Calabrò” promosso dal Comitato organizzatore. La location di questa edizione sarà il Castello Ursino di Catania, lo splendido castello normanno che sorge nel cuore della città.

Sono sei quest’anno le sezioni specialistiche a cui fanno capo altrettanti giornalisti e personaggi del mondo della cultura, giustizia, sociale e del terzo settore. Testimonial dell’evento Raffaele Cantone, commissario straordinario dell’Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici, i sostituti procuratori della DDA di Napoli, Catello Maresca, Giovanni Conzo, Cesare Sirignano; il procuratore Capo di Brescia Pierluigi Dell’Osso, il procuratore capo di Catania Giovanni Salvi, il procuratore capo di Siracusa Francesco Paolo Giordano e Salvatore Calleri, presidente della Fondazione antimafia Antonino Caponnetto che ha accordato il proprio patrocinio al premio Calabrò 2014.

Il Castello Ursino di Catania. Gli interni

Il Castello Ursino di Catania. Gli interni

La manifestazione verrà presentata dalla giornalista Raffella Daino di Sky TG24 mentre il trio d’archi e pianoforte “Le Dame in Canto” si esibiranno in diversi brani di musica classica e da camera. Tra i riconoscimenti del premio spiccano, tra gli altri, quelli assegnati all’autore del libro “Mafie”, Giuseppe Crimaldi, giornalista de Il Mattino di Napoli e al sostituto procuratore Giovanni Conzo per la sua intensa attività antimafia. Tra i premiati di stasera, nella sezione web, la testata Live Sicilia.

Domenico, ma per tutti era Mimmo, Calabrò è scomparso il 12 maggio 2013, a 55 anni, durante l’espletamento di un servizio di cronaca nera. Mimmo Calabrò è stato caposervizio della Gazzetta del Sud nella redazione di Catanianonché direttore della rivista Microcredito e Microfinanza. Calabrese d’origine, a 18 anni era diventato il più giovane pubblicista italiano con ‘Il Secolo d’Italia’. In seguito aveva collaborato con quotidiani nazionali come “Il Messaggero” e “La Stampa” diventando anche punto di riferimento della carta stampata straniera, quella tedesca in particolare, per le vicende legate alla ’ndrangheta e ai più efferati delitti in campo locale e nazionale. Calabrò è stato anche capo ufficio stampa della commissione bicamerale d’inchiesta Telekom Serbia. Scrittore e autore di diversi saggi, Mimmo Calabrò ha sempre lavorato con entusiasmo e determinazione e con grandi capacità di intuizione e sviluppo della notizia di cronaca nera.

Al premio di stasera saranno presenti i due figli di Mimmo, Andrea e Gabriele, che tengono viva la memoria del padre e non solo da punto di vista professionale.

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