Grillo apre a Renzi… in streaming. E intanto ai Mondiali l’Italia incrocia le dita per la partita di domani contro l’Uruguay

 Mario Balotelli

Mario Balotelli

Beppe Grillo M5S

Beppe Grillo M5S

Mettendo da parte i bruttissimi e tragici eventi di cronaca nera della scorsa settimana, sono stati due gli eventi che hanno appassionato gli italiani: la bella vittoria sull’Inghilterra e l’apertura di Beppe Grillo a Matteo Renzi sulla nuova legge elettorale. Politica e calcio, pur sembrando incompatibili spesso hanno camminato di pari passo, specie nel periodo del Campionati del Mondo.
Vero è che gli Azzurri hanno aperto nel migliore dei modi questo Mondiale, peccato per la sconfitta, più che meritata, venerdì scorso contro la Costa Rica. Adesso non ci resta che incrociare le dita e sperare che Prandelli metta tutti in riga per vincere – domani alle 18 – contro il quotatissimo Uruguay arrivato terzo all’ultimo Mondiale.

I grandissimi favoriti e padroni di casa del Brasile hanno stentato molto con la Croazia. Vedremo come se la caveranno stasera con il Camerun. La Spagna è stata eliminata. Olanda, Francia, Argentina e Germania convincono; outsider la Russia allenata da Fabio Capello. Ma il Mondiale è assolutamente aperto a diverse possibilità ed è probabile che noi italiani ce li godremo fino in fondo.

Beppe Grillo, a sorpresa, chiede un incontro a Matteo Renzi per discutere della nuova legge elettorale che quelli del Movimento 5 Stelle hanno battezzato Democratellum. Ecco il passaggio finale della lettera aperta inviata a Renzi: «Per queste ragioni, constatando la necessità di avere in Italia una legge elettorale in tempi brevi come auspicato da anni dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Le chiediamo di fissare un incontro, naturalmente in streaming per ragioni di trasparenza, così da poterne discutere direttamente. In attesa di un gentile riscontro, Le porgiamo i nostri migliori saluti. M5S Camera e Senato».

Le ragioni, appunto, sono la nuova legge elettorale che è «un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che, pur essendo sensibilmente selettivo, grazie alla formula del divisore corretta, consente l’accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole. Inoltre, prevede la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi, favorendo in questo modo una più diretta responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori».
La svolta è epocale ed anche qui l’attesa è carica di tensione, aspettative e speranze. Per molti, per tanti ma non per Silvio Berlusconi.

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