Almamegretta a Noto tra mito e magia. I suoni dub di Raiz vestono e contrastano con la suggestiva Cattedrale Barocca patrimonio dell’Unesco

Il concerto degli Almamegretta a Noto

Il concerto degli Almamegretta a Noto

È mezzanotte spaccata, dopo una estenuante attesa, si leva il fumo dal palco e il pubblico saluta con un tumulto l’ingresso di Raiz. Stiamo parlando dell’unica data siciliana della tournèe degli Almamegretta. Non siamo in un palazzetto dello sport, non siamo in uno stadio e nemmeno in un anfiteatro. Ci troviamo in uno degli angoli più belli e suggestivi della Sicilia e forse del mondo, se consideriamo che l’Unesco gli ha affibbiato il prestigioso titolo di “Patrimonio dell’umanità”.

Siamo a Noto, infatti, sul Corso Vittorio Emanuele, dove, ai piedi della Cattedrale Barocca, è stato montato il palco. Le scale della Cattedrale per una notte diventano le gradinate per il pubblico che ha potuto assistere al concerto degli Almamegretta. Un contrasto che mette i brividi: da una parte la Cattedrale di Noto in tutta la sua maestosità, pregevole espressione dell’architettura barocca, dall’altra i maestri italiani del dub, i napoletani Almamegretta, apprezzatissimi anche all’estero.

Col senno di poi si può affermare che mai concerto fu più azzeccato: la voce calda e profonda di Raiz che canta, come fossero versi di una poesia, i testi delle più celebri canzoni della band napoletana, si sposa a meraviglia con l’atmosfera mitologica della città barocca.
Durante il concerto Raiz e soci hanno ripercorso in chiave rigorosamente dub il meglio della loro vecchia discografia con una attenzione particolare a “Sanacore”, senz’altro l’album più riuscito della band partenopea, non per nulla il disco è stato inserito tra i migliori 100 dischi della musica italiana di tutti i tempi.

Gli Almamegretta suonano con la splendida cornice del barocco di Noto

Gli Almamegretta suonano con la splendida cornice del barocco di Noto

La tournèe che si chiama “Sanacore Dub live sessions” non è una deriva nostalgica ma è un progetto importante che riporta insieme il gruppo napoletano e uno dei più importanti produttori al mondo di musica Dub ed elettronica, tale Adrian Sherwood. Il produttore inglese che si era occupato del remissaggio e degli arrangiamenti dei vecchi album degli Almamegretta, partecipa vivamente al concerto della band occupandosi in tempo reale del mixaggio e degli effetti che caratterizzano le canzoni.
Il risultato è strabiliante: ogni canzone viene reinterpretata sul momento quasi fosse un inedito, il pubblico è ipnotizzato e non riesce a capire il passaggio da una canzone all’altra. A fare da sfondo l’atmosfera magica di Noto e una luna piena messa lì quasi fosse una scenografia del concerto. Una dietro l’altra scorrono tutte le canzoni che hanno reso celebri gli Almamegretta da “Figli di Annibale” a “Black Athena”, da “Nun te scurda” a “En Sof”, Il tutto in una sequenza incalzante che ha trascinato il pubblico in un viaggio onirico.

Raiz, in tutto questo, ci ha messo tanto di suo, con la sua voce particolare e la sua presenza scenica non indifferente. «Che ne facciano altri di concerti come questo. – ci ha detto Margherita, che si è fatta oltre un’ora di macchina per poter assistere al concerto degli Almamegretta –. Questa serata la ricorderò a lungo; questo concerto mi ha resa felice e soprattutto ha appagato il mio spirito.». Un concerto insolito, unico nel suo genere, che a fine serata ha lasciato qualcosa anche a chi degli Almamegretta non ne conosceva affatto l’esistenza.
Patrick Battipaglia

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