Case, a Catania mercato ancora fermo e valori in calo. Stabili gli affitti (dati Nomisma). Timidi segnali di risalita rispetto ai dati del 2013

casa-e-soldiSecondo gli ultimi dati forni da Nomisma, il mercato residenziale catanese nel primo semestre 2014 continua ad essere caratterizzato da un calo della domanda per l’acquisto, anche se in forma meno accentuata rispetto lo scorso anno.
Le difficoltà in cui versa il settore sono ravvisabili anche dai tempi medi di vendita, sia del nuovo sia dell’usato, che si confermano superiori agli 8 mesi. Lo sconto medio sul prezzo iniziale si è ridotto al 14%. È il sesto anno consecutivo che i valori di compravendita subiscono una correzione al ribasso, ma nonostante ciò l’interesse della domanda non si è ancora riattivato.

All’interno del comparto locativo è in atto una stabilizzazione, sia sul versante della domanda sia su quello dell’offerta, che ha portato a un consolidamento dei contratti stipulati.
Anche per il comparto direzionale gli operatori riscontrano una domanda ancora debole.
Di conseguenza è diminuito significativamente il numero dei contratti sottoscritti per l’acquisto, mentre sembrano stabili quelli legati alla locazione.
Il mercato commerciale catanese inizia a mostrare qualche timido segnale di ripresa: la variazione media dei prezzi si ferma al -1,9% e quella dei canoni al -1,5%. In calo i tempi medi per concludere un contratto: 10 mesi per la vendita e 7 mesi per la locazione. Per quanto riguarda il mercato nazionale, si legge nell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare, luglio 2014, curato da Nomisma e relativo a 13 grandi città (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia): «La strada della ripresa del mercato immobiliare si conferma lunga e tortuosa. La perdurante debolezza economica rappresenta un elemento di indiscutibile penalizzazione della possibilità di acquisto di beni durevoli.
Non deve stupire se oggi le famiglie alla ricerca di un’abitazione siano poco più di 324 mila contro le quasi 730 mila di un anno fa, mentre quelle potenzialmente interessate ad attivarsi sono 1,6 milioni a fronte dei quasi 2 milioni registrati nel 2013».

Nomisma conclude che anche se non vi sono dubbi che il punto più basso dell’attività transattiva sia ormai alle spalle, la strada da fare pare tutt’altro che breve, ed è forse venuto il tempo di accelerare il passo.

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