Contro povertà, disoccupazione ed esclusione sociale nasce il Patto territoriale del Calatino Sud-Simeto

calatino CaltagironeIl Comune di Caltagirone aderisce e diventa protagonista del percorso di concertazione sociale stabile tra gli enti locali del comprensorio e il privato sociale di riferimento della medesima area territoriale, completando l’itinerario che vedeva già gli altri 14 comuni del calatino tra i sottoscrittori del “Patto Territoriale dell’Economia Sociale del Calatino Sud-Simeto”. Caltagirone quindi ha deciso di condividere con l’intero partenariato pubblico e privato il principio della centralità delle politiche di inclusione sociale nella programmazione dello sviluppo territoriale.

Per contrastare i fenomeni della povertà e dell’esclusione sociale è necessario inserire le politiche sociali negli obiettivi generali della società e dello sviluppo e tutto questo diventa ancora più efficace se si aggancia ad un sistema di rete, quale è il “Patto Territoriale dell’Economia Sociale del Calatino Sud-Simeto”, che  fra l’altro consentirà al comune di Caltagirone di reperire risorse straordinarie, comprese quelle rese disponibili dalle fondazioni private, alle quale è possibile accedere solo in partnership con soggetti del terzo settore.
Condivise le  priorità per l’anno in corso, anche nel territorio comunale, si svilupperanno insieme a tutto il partenariato politiche e iniziative di lotta alla povertà e di incentivazione del lavoro per i giovani.

L’adesione del comune di Caltagirone si aggiunge a quella degli altri enti locali del comprensorio ma anche a quella di importanti enti pubblici sovra comunali (ASP, Camera di Commercio, Libero Consorzio di Catania, già provincia regionale, IRCAC) e a numerosi enti del privato sociale ed organismi di rappresentanza (Confapi Sicilia, Centro Studi C.E.S.T.A., Banca Etica, AGCI Catania, Confcommercio Catania, Confartigianato Caltagirone).

Con la sottoscrizione del protocollo di intesa, nella città di Caltagirone si interrompe una tradizione di dirigismo municipale dei servizi sociali che negli anni precedenti ha garantito di certo un ritorno di  immagine ma non sempre ha offerto risposte adeguate ai bisogni dei cittadini. Esempio emblematico sono alcune sperimentazioni, come l’assegno servizi, che non solo non hanno mai trovato una forma di finanziamento stabile ma soprattutto non sono mai diventate patrimonio del welfare regionale e tanto meno nazionale, né sono state  mai replicate fuori dal territorio comunale.
«Il comune di Caltagirone, azzerando ogni forma di pregiudizio verso il privato sociale, ha riconosciuto il ruolo e la funzione sussidiaria del terzo settore. La città decide di fare sistema insieme agli altri enti locali e a numerosi attori sociali ed economici del territorio per promuovere nuove occasioni di sviluppo e di benessere per la comunità locale», ha detto il sindaco di Caltagirone Nicola Bonanno.

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