Franco Battiato rinnova il “feeling” tra Catania e Istanbul con la mostra “Quisque Faber Fortunae suae” nella capitale turca

BattiatoA settembre un po’ di Catania sarà a Istanbul. Merito del “nostro” Franco Battiato che nella capitale turca esporrà una serie dei suoi quadri. Un fatto importante, importantissimo, per mille svariati motivi ma certamente non anomalo. Franco Battiato, lo sappiamo tutti, ha sempre guardato con molta attenzione a questa parte del mondo. E anche Catania guarda all’Oriente. Da sempre. Complice la sua posizione geografica ma decisive anche tradizione e vocazione.

È verso Est, dall’inizio della storia ad oggi, che il cuore e il cervello vanno, scrutando il mare dalle pendici innevate e incandescenti dell’Etna. E in quell’Oriente, lontano ma non troppo, misterioso ma non troppo, sogno tangibile è Istanbul, l’antica Bisanzio e Costantinopoli. Capitale di quattro Imperi. Catania guarda all’Oriente e guarda la grande città in cui le Reliquie della sua Santuzza, Sant’Agata, furono trasportate nel 1040, rapite dal generale bizantino Giorgio Maniace. Ma Lei, la Santuzza, non volle stare lontano dalla sua città e dalla sua gente ed apparve in sogno a due soldati dell’esercito bizantino, di nome Gilberto e Goselmo (uno di origine francese e l’altro calabrese) ordinando loro di recuperare le reliquie e riportale in patria. Così fu e i due le consegnarono, dalle parti di Ognina, al vescovo di Catania, Maurizio, in quella fatidica notte del 17 agosto 1126 mentre i catanesi, appresa la lieta notizia, accorrevano verso la strada che giungeva da Messina vestiti del bianco delle vestaglie da notte.

Ma il legame non si ruppe, tant’è che, fino alla conquista turca del 1453, il 5 febbraio di ogni anno, in una delle due chiese dedicate alla vergine e martire Agata, si assisteva a Costantinopoli, al miracolo dell’olio traboccante dalla lampada. Pensare a un ponte ideale di cultura, musica e arte tra Occidente e Oriente che unisca contro le tante divisioni di questi tempi

I rapporti tra Catania e Istanbul non si esauriscono alle vicende legate a Sant’Agata. Il Mago Eliodoro, ad esempio, volava tranquillamente tra Catania e Costantinopoli a bordo del Liotru. Il punto è che Eliodoro riuscì a fare arrabbiare perfino l’imperatore Costantino in persona e per questo finì male. Eliodoro fu bruciato e il Liotru pietrificato. C’è anche uno strano accostamento tra Catania e Costantinopoli nel libro “Viaggio da Costantinopoli a Bassora” scritto nel 1786 dall’abate Domenico Sestini. Il vescovo di Catania, Fortunato, fu mandato dal Papa Orsmida in missione “speciale” a Costantinopoli; San Metodio nato a Siracusa, fattosi monaco a Catania diventa Patriarca di Costantinopoli; Bonaventura Secusio è prima Patriarca di Costantinopoli e poi vescovo di Catania. E si potrebbe continuare ancora.

Fin qui la storia e la leggenda ma è l’oggi che ora ci interessa. Martedì 9 settembre, alle 18 (le 17 in Italia), nella sala espositiva della Beyoglu Belediyesi Sanat Galerisi (Istiklal Cad. No: 217 Beyoglu- Istanbul), verrà inaugurata la mostra personale di Franco Battiato, dal titolo “Quisque Faber Fortunae suae”.
Oltre a Battiato, interverranno l’Ambasciatore d’Italia in Turchia Gianpaolo Scarante, il sindaco di Beyoglu Ahmet Misbah Demircan e il sindaco di Catania Enzo Bianco.
La mostra è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, dall’Ambasciata d’Italia in Turchia, con il coordinamento artistico ed organizzativo di Fiorella Nozzetti, in collaborazione con il Comune di Beyoglu e il Comune di Catania, con il patrocinio del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia.

Si tratta della prima iniziativa artistica e culturale dell’artista Franco Battiato in Turchia. Artista eclettico e rilevante nel panorama culturale italiano ed internazionale, Franco Battiato è autore e compositore musicale raffinato e popolare, regista di filmografia introspettiva e fuori da schemi codificati.
Pittore dai tratti onirici rievoca nelle sue opere una fisiognomica ancestrale in cui echeggia una prodiga e originale creatività. L’artista così definisce il suo percorso: «I nuclei concettuali della mia riflessione sull’arte: il tempo, la memoria, la storia, la bellezza, la ricerca di una figurazione che esplori l’invisibile e lo lasci affiorare sulla superficie della tela con immagini suggerite da una necessità tutta interiore. Mi piace rileggere l’arte bizantina e medievale, senza volontà di ri-attualizzarla e senza alcuna ortodossia formale, ma traendo liberamente riferimenti e motivi, come la ieraticità delle figure (in realtà solo apparente) e l’uso del fondale condotto con l’oro».

Un percorso espositivo che si snoda svelando un ventennio di ricerca dell’autore sui temi della meditazione, della ricerca spirituale, della sete di conoscenza del Sé, capaci di innescare nello spettatore reattivi mentali, invitandolo a uno sguardo attento, profondo, aperto alla scoperta della ‘ulteriore’ possibilità, insita in ogni cosa.
Il corpus di opere in mostra guiderà lo spettatore alla conoscenza della personalità eclettica e complessa di Franco Battiato, il cui universo creativo vede l’intreccio di elementi musicali, poetici e visivi in cui emerge da sempre l’interesse per il mondo orientale.

Una eccezionale occasione espositiva dunque, che vede in Istanbul, crocevia e porta di passaggio fra Oriente ed Occidente, il luogo ideale per approfondire i sentieri tematici proposti dall’artista. Accompagnerà la mostra un catalogo bilingue (italiano/turco), con apparato di immagini e saggi critici di Gabriele Mandel, Luigi Turinese, Fiorella Nozzetti ed Elisa Gradi.

La mostra rimarrà aperta fino al 20 settembre 2014 e sarà visitabile (ingresso libero) tutti i giorni dalle 9 alle 19, tranne la domenica.
L’inaugurazione sarà preceduta il giorno precedente, lunedì 8 settembre alle 18 nel Teatro della Casa d’Italia, (Mesrutiyet caddesi no. 75, Tepebasi, Istanbul) da una conferenza stampa. Interverranno l’Ambasciatore d’Italia in Turchia Gianpaolo Scarante, il sindaco di Beyoglu Ahmet Misbah Demircan e il sindaco di Catania Enzo Bianco. Seguiranno una conversazione con Franco Battiato e la curatrice della mostra Fiorella Nozzetti e gli interventi di Elisa Gradi sulla “Esegesi estetica e critica delle opere in mostra” e di Luigi Turinese sulla “Modernità della Tradizione nell’opera di Franco Battiato”.
È prevista la traduzione simultanea italiano/turco.
A conclusione, intorno alle 19.30, ci sarà la presentazione e la proiezione del film: Temporary Road “una” vita di Franco Battiato, alla presenza del regista Mario Tani.
Giovanni Iozzia

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