Calcio minore. Il derby delle Aci e quel gol annullato di Santanna

Il presidente dell'ASD Acireale Nicola D'Amico

Il presidente dell’ASD Acireale Nicola D’Amico

Il gusto dei campionati regionali risiede nelle rivalità tra paesi limitrofi. Il derby tra Real Aci ed Aci San Filippo ne è stata una piccola dimostrazione, a cominciare dal pre-partita. Da un lato Armando Algozzino, direttore sportivo e allenatore in carica dei catenoti, ha ricordato i passati successi conquistati dalla sua squadra all’interno del sacro suolo del Comunale di Acireale, mentre dall’altro il presidente del Real, Scuderi, ha sperato fino all’ultimo in un ritorno in campo dal primo minuto di Pavone, giocatore della vecchia guardia acese.

Peccato che, probabilmente, l’esterno offensivo abbia sentito la partita allo stesso modo del patron, ed a suggerircelo è stato il suo destro sbilenco, divoratore della più grande palla gol costruita nei primi cinque minuti. I bianco-rossi, sul versante opposto, hanno risposto scagliando minuscoli frammenti di calcio ben giocato, almeno nel primo tempo. Non ce ne voglia Destasio, il veterano in forze al San Filippo, al quale peraltro vanno tanti appunti quanti complimenti: la sua condizione atletica, ben accompagnata dalla pigrizia dei compagni di reparto, non ha permesso alla difesa di ricevere la giusta copertura.

Tuttavia il mediano ha in serbo un’eleganza impareggiabile per il campionato di Promozione ed in virtù di questa mette in porta Febbraio, che rischia di segnare per i suoi calciando al volo. Per gli ospiti, però, a prevalere sono l’importanza delle defezioni difensive e il fiuto da attaccante consumato di Costanzo. Il tre a zero finale, in realtà, matura all’interno dei primi ventotto minuti. La disputa tattica tra i due allenatori è stata più interessante di quanto non dica il contesto. Alla fine, il 4-4-2 di Marchetti ha avuto la meglio sul 4-3-3 degli ospiti, curiosamente ispirati da Maiolino, un mediano, in posizione di finto centravanti.

L’allenatore dell’A.S.D. Acireale, Salvo Ricca, non ha provato esperimenti di alcun genere. La trasferta sul prestigioso manto del ‘Gianni Celeste’ di Messina è stata affrontata con il consueto modulo che prevede tre attaccanti. Al posto dell’infortunato Sardo ha giocato Amore, classe 1995. Avesse inserito un ’97, secondo regola, il mister dei granata avrebbe avuto l’opportunità di schierare un ‘anziano’ in più al di là della metà campo. In questo modo, invece, è stato scelto La Piana, titolare all’esordio contro il Vittoria. La sfida è stata equilibrata per tutto il primo tempo, fino a quando gli acesi hanno protestato per l’annullamento di un gol di Santanna, giudicato da molti più che regolare. Così, sull’onda di questo piccolo e involontario favore della sorte, i messinesi hanno condotto un secondo tempo che li ha visti battagliare e spingere fino a trovare l’affondo della vittoria.

L’Acireale, dunque, ha dovuto assaggiare il sapore amaro della prima sconfitta stagionale. La classifica del campionato d’Eccellenza, però, rimane ancora molto corta.
Mario Cardone

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