Moda. È il disordine dal sapore Gypsy la nuova tendenza di stagione. Coperte al posto dei cappotti e fiori colorati fino ai capelli GALLERY

Marni

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Nelle collezioni autunno-inverno 2014-2015 delle più importanti case di moda si respira un certo sapore gypsy. Sfogliando le riviste o guardando le vetrine dei negozi più chic appare subito evidente questa tendenza.
Gli stilisti nel disegnare le loro collezioni per la stagione fredda hanno preso di mira il look tipico dei rom. Coperte usate come cappotti, foulard indossati alla rinfusa, gonne lunghissime, tessuti sovrapposti tra loro, gilet dal sapore folk e fiori usati fino alla nausea. Insomma, uno stile che fa della confusione il suo tratto distintivo. Così la moda riabilita e rende interessante uno stile fin qui connotato negativamente. Nel grigiore dei tempi che stiamo vivendo, con lo stile “gypsy” gli stilisti portano un po’ di colore e un po’ di allegria nelle nostre giornate.

Per antonomasia, quando si parla di “gypsy style” si intende uno stile dal sapore estroso, molto colorato che talvolta sconfina nei territori del kitsch; uno stile scanzonato che non bada alle regole, ma fa della improvvisazione il suo punto di forza.
Sono molti i designer che, nel dare vita alle loro collezioni dal sapore gypsy, hanno preso ispirazione creativa dalle pagine del libro “The New Gypsies” di Ian McKell. Il libro, appena rieditato da Prestel, racconta attraverso ricche immagini fotografiche i nuovi nomadi inglesi ecologisti e rispettosi dell’ambiente. Guardando le foto del libro e

confrontandole con quelle delle passerelle per l’autunno-inverno 2014-2015 appare subito evidente una grande assonanza. Elementi che richiamano lo stile “gypsy” li ritroviamo in tantissime collezioni per l’autunno-inverno. In particolare solo per fare qualche nome: Marni, Etro, Kenzo, Max Mara, Alberto Marani e Sacai.

Una tendenza, quella gypsy, che non ha risparmiato gli accessori; anche tra scarpe, borse e monili sono tanti gli elementi che richiamano lo stile dei gitani, con i fiori che decisamente fanno la parte del leone.

Patrick Battipaglia

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