Oggi e domani il congresso Fadoi a Catania. Intervista con la presidente Trischitta: “Sanità in stallo senza interventi dalla Regione”

Caterina Trischitta presidente Fadoi 2014-2016

Caterina Trischitta presidente Fadoi 2014-2016

La Fadoi (Federazione delle Associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti) è presente a Catania il suo XVIII Congresso regionale che, iniziato oggi, si concluderà domani. La Fadoi è una società scientifica costituita nel 1995 che conta 2.183 soci, oltre 180 solo in Sicilia, con una struttura di tipo federativo. Una società che ha puntato al nuovo assegnando la presidenza, per il triennio 2014-2016, alla dott.ssa Caterina Trischitta, Uoc Medicina interna e dirigente nell’ospedale Gravina di Caltagirone. Socia di Fadoi dal 1999, è stata consigliera nei primi anni Duemila, poi socia ordinaria e ancora consigliera fino a tre anni fa quando fu proposto il suo nome per la prossima presidenza. È stata eletta a ottobre 2013.

La due giorni che si sta svolgendo presso l’hotel Nettuno di Catania rappresenta un’importante occasione di confronto e di aggiornamento scientifico sui più diversi temi della medicina interna, con la partecipazione di relatori regionali e nazionali.
Gli intervenuti sono stati coinvolti da tematiche scientifico-assistenziali, ma anche su aspetti organizzativo-gestionali, trattati sempre con grande concretezza e tenendo presente le ricadute pratiche di ogni argomento. Si sono anche tenute varie sessioni comprendenti la trattazione di importanti e attuali capitoli della medicina interna, oltre alla presentazione di aspetti di management sanitario, oggi fondamentali per il raggiungimento di una sanità efficace ed efficiente. Sono stati sviluppati simposi monotematici, qualcuno anche a numero chiuso, e altri congiunti con SIMEU e con SIMI.

In contemporanea oggi pomeriggio si svolgerà il congresso regionale Anìmo caratterizzato da un programma che mira ad accrescere la professionalità degli infermieri, sviluppando conoscenze e competenze per rendere più efficace il loro ruolo nelle Unità Operative.
L’obiettivo del Congresso è stato dunque quello di promuovere, nei soci e negli operatori presenti, idee e cultura per la salute del paziente attraverso lo sviluppo di azioni etiche, assistenziali e scientifiche.

Avete scelto Catania come sede del congresso regionale…
«La scelta di Catania per il nostro Congresso regionale – ci dice la neo presidente di Fadoi Caterina Trischitta – risponde a diverse esigenze, prima tra tutte quella di un doveroso riconoscimento alla scuola medica catanese sia nella sua espressione accademica sia in quella ospedaliera. Catania ha delle oasi di eccellenza (parole dell’Assessore Borsellino) in alcuni settori della medicina che vanno premiate. La Medicina interna, ad esempio, vanta una tradizione antica fatta di nomi autorevoli. In più Catania ha una buona capacità recettiva congressuale, un ottimo aeroporto ed ha una posizione strategica all’incrocio di grandi assi viari. Senza dimenticare senso di ospitalità, dinamismo e vitalità».

FadoiQuali sono i rapporti con la sanità nazionale e quali sono i problemi che sta vivendo la sanità alla luce di questo governo regionale che fatica a prendere decisioni. Quanto incide la mancanza delle nomine dei dirigenti nel loro lavoro?
«Il Ministero della Salute impone al nostro Governo Regionale, già da molto tempo, di procedere con le nomine dei manager ai vertici della sanità isolana, ma questo non avviene. Almeno per Catania. Tutto ciò ovviamente comporta una situazione di stallo: si procede soltanto con l’ordinaria amministrazione, le dotazioni organiche sono carenti sia con riferimento alla dirigenza sia per quanto riguarda il personale del comparto (infermieri, tecnici, etc.). La mancata approvazione del piano di rimodulazione della rete ospedaliera da parte del Ministero della Salute, la mancata definizione della piante organiche ospedaliere, il blocco dei concorsi e dei turnover tutti problemi irrisolti che gravano sulla sanità siciliana, nonostante fossero stati preavvisati venti di rinnovamento. Tuttavia, bisogna vedere anche quello che di positivo è stato fatto. Dire che la distanza in sanità tra Sicilia e Centro-Nord è aumentata non significa che la Sicilia sia rimasta ferma: ci sono miglioramenti nella nostra sanità da metà degli anni ’90 ad oggi. Il problema è che, nello stesso periodo, le Regioni del Centro-Nord hanno “corso” più velocemente rispetto alla Sicilia, introducendo miglioramenti più rapidi e incisivi».

Quali sono le azioni etiche, assistenziali e scientifiche che intendete portare avanti?
«Iniziative come quelle sullo scompenso cardiaco e sul rischio cardiovascolare – continua la presidente Trischitta – hanno suscitato l’interesse delle autorità sanitarie, del mondo scientifico e dell’industria farmaceutica, gettando le premesse per un ulteriore passo avanti. Altro obiettivo, più tipicamente assistenziale, è quello di implementare una impostazione professionale di “disease management”, con un approccio alle patologie croniche sistemico ed evidence-based, che vede il coinvolgimento di tutti i “produttori di assistenza” per la presa in carico dei “fabbisogni complessi” di salute del paziente, con attenzione alla qualità clinica, ma anche agli aspetti di epidemiologia, ai percorsi diagnostico-assistenziali e ai costi».
Monica Adorno

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