Città Metropolitane con la legge Delrio e la Regione è in ritardo. Dal 2015 Bianco super-sindaco… e gli altri?

Le città metropolitane siciliane introdotte con la legge Delrio

Le città metropolitane siciliane introdotte con la legge Delrio

I giochi per le province sembrano essere fatti. Dopo mesi e mesi di dibattito, l’Ars decide di procedere a prescindere dal Governo e sembra essere intenzionata a recepire la norma nazionale, la cosiddetta “Legge Delrio”.

Un’idea che piace tantissimo al sindaco di Catania Enzo Bianco che, in occasione della visita a Palazzo degli Elefanti del ministro Maria Carmela Lanzetta, responsabile per gli Affari regionali e le Autonomie, ha detto: «Facciamo presto, la Sicilia non può permettersi di perder tempo. Nelle altre regioni, le città metropolitane del Paese stanno facendo partire una della più grandi riforme della vita del Paese, consentendo alle grandi città di essere competitive.

La Sicilia, antesignana con l’intuizione della nascita delle città Metropolitane, rischia oggi di essere bloccata se l’Assemblea regionale non produrrà una norma che consenta la realizzazione di queste realtà. Lancio un appello a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione perché venga prodotta una norma di recepimento, con un articolo unico, della legge Delrio, ovviamente suscettibile anche di miglioramenti. Ma intanto si parta e facciamo in modo che le nostre tre più grandi realtà siano governate in modo moderno e adeguato, come accade nel resto del Paese». Erano presenti tra gli altri, presenti il prefetto di Catania Maria Guia Federico, il commissario della Provincia Regionale Giuseppe Romano, numerosi sindaci della provincia tra cui Giovanni Barbagallo (Trecastagni), Carmelo Galati (S. Agata Li Battiati), Mimmo Rapisarda (Gravina), Giuseppe Bandieramonte (S. Pietro Clarenza), Cosimo Marotta (Raddusa), Nino Borzì (Nicolosi), Giuseppe Fucile (Militello), Marco Aurelio Sinatra (Vizzini), l’assessore Stefano Maiorana (Ragusa).

Le città metropolitane in Italia

Le città metropolitane in Italia

«Si deve superare – ha continuato Bianco – questa impasse in cui ci troviamo. Le realtà di Palermo, Catania e Messina devono essere avviate, anche allineando con il territorio della Provincia con la città Metropolitana, così come è stato fatto con la legge nazionale. Catania sarebbe la settima città metropolitana d’Italia con una capacità propulsiva e attrattiva eccezionale. Non possiamo davvero rischiare di perdere questa opportunità».

Ma cosa prevede la legge Delrio? Ecco subito detto. Il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia omonima; dal 1º gennaio 2015 le città metropolitane subentrano alle province omonime. Gli organi delle città metropolitane sono il sindaco, il consiglio, la conferenza. Il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del comune capoluogo. Le altre province diventeranno Unioni di comuni.
Quindi, alla luce di quel che succederà sono stati inutili i distacchi da parte di Acireale, Aci Catena e Aci Sant’Antonio dalla Città Metropolitana di Catania anche perché non sono riusciti da parte loro a creare i consorzi di liberi comuni previsti dalla norma regionale. Stesso discorso vale per chi l’adesione invece l’ha votata come, ad esempio, Aci Castello, Paternò e Gravina. Dal prossimo anno ci sarà quindi un solo super sindaco, quello di Catania.

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