Il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo ha effettuato nei giorni scorsi un sopralluogo con i tecnici per valutare le possibili modalità d’intervento per la demolizione dell’ecomostro della Timpa. A fine dello scorso mese di luglio, in seguito a un sopralluogo del personale del Comando dei vigili del Fuoco di Catania, su delega della Procura distrettuale, e del Corpo Forestale, la struttura fu dichiarato a rischio crollo e con un’ordinanza il sindaco di Acireale diffidò i proprietari dell’Hotel Santa Maria La Scala, meglio noto come “l’ecomostro della Timpa”, a provvedere, nelle more della demolizione totale, a effettuare tempestivamente lavori di messa in sicurezza del manufatto.
Obiettivo del primo cittadino acese è trovare adesso una soluzione che consenta la demolizione dell’ecomostro in tempi brevi. «Stiamo verificando le possibilità di accesso alla struttura, nei prossimi giorni contatteremo l’Azienda Foreste e il Procuratore Giuseppe Toscano per valutare la possibilità di un intervento che non abbia un costo in danno esorbitante,- spiega Roberto Barbagallo -. Una possibilità sarebbe quella del taglio dell’edificio dall’alto, una tipologia d’intervento che, rispetto alla demolizione, ci consentirebbe di evitare il crollo dei detriti in mare e i conseguenti costi di recupero».
La struttura in cemento e acciaio fu realizzata nel 1975 e avrebbe dovuto ospitare l’Aloha Mare hotel grazie a un finanziamento dell’assessorato al Turismo. Fu ancorata con un devastante scavo nella ripida scarpata che costituisce la balza morfologica della Timpa che oggi è “Riserva naturale orientata”. Grazie a una forte sollevazione dell’opinione pubblica nel 1977 i lavori furono bloccati, anche perché la costruzione di queste opere provocò la distruzione totale di un tratto della Timpa e alcuni crolli nell’area vicina allo sventramento. Dopo anni di dispute legali nel maggio 2012 il Consiglio di Giustizia Amministrativa ne ha ordinato la demolizione.