Nico Torrisi: “La Sicilia avrà 111 milioni di euro l’anno per il raddoppio ferroviario e la realizzazione di 9 milioni di km per treni e bus”

Nico Torrisi, assessore regionale Infrastrutture siciliane

Nico Torrisi, assessore regionale Infrastrutture siciliane

In Sicilia sarà la Regione e non più lo Stato a gestire i rapporti con le Ferrovie dello Stato. Il definitivo via libera al trasferimento delle funzioni e delle competenze è avvenuto la scorsa settimana con la firma digitale dell’accordo di programma quadro. Il primo a firmare l’assessore regionale alle Infrastrutture, Nico Torrisi, seguito poi dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi e dal ministro dell’Economia, Carlo Padoan. L’accordo definitivo prevede che verranno versati ogni anno, alla Regione, circa 111 milioni di euro con i quali dovranno essere garantiti circa 9 milioni e mezzo di treni/Km compresi gli eventuali autobus/Km relativi ai servizi sostitutivi su gomma. Tra le opere che verranno messe in cantiere c’è il collegamento A19-Licodia Eubea in territorio di Caltagirone, il potenziamento della Trapani-Mazara del Vallo, un corposo intervento nella Palermo Agrigento nel tratto Bolognetta bivio Manganaro, il 2° tratto della Agrigento Caltanissetta e infine la Bronte Adrano. “Inseriremo anche – afferma l’assessore Nico Torrisi – alcuni tratti della nord sud, la strada che collegherà Santo Stefano di Camastra a Gela”

Alla luce di questo accordo, quali sono i passi avanti che sono stati fatti in questi ultimi mesi?
“L’incontro fatto con lo Sblocca Italia ci porta avanti di due anni – continua Torrisi – su quelli che sono gli investimenti che si faranno con certezza in Sicilia. Non solo non sono stati eliminati i fondi ma la polemica nella quale ci volevano tirare in merito al commissariamento non ci sfiora neanche. Siamo felici che lo Stato voglia intervenire accelerando e noi (come assessorato) ci siamo fatti trovare pronti. Adesso dobbiamo soltanto definire quale percorso sia il migliore, senza escludere la Sicilia centrale. Cioè Enna, Caltanissetta e Agrigento. Vogliamo consegnare una Sicilia moderna e al passo con i tempi”.
Quali sono i numeri riguardo a investimenti e territorio?
“Si parla di miliardi e riguarderanno in buona parte il raddoppio ferroviario lì dove serve. A questo va collegato al fatto che stiamo facendo un lavoro organico. Bisogna vedere la Sicilia nel suo insieme, isole minori comprese. Quindi fatto salvo il discorso aeroportuale, che rimane prioritario proprio perché siamo un’isola, subito dopo – continua Torrisi – bisogna rivedere tutto l’investimento sulle autostrade. Entro la fine dell’anno conto di firmare il Cis (contratto istituzionale di sviluppo) con l’Anas. E poi affrontare tutti i problemi che riguardano il trasporto gommato. E non mi riferisco sono all’Ast. In ultimo il collegamento delle autostrade del mare anche alla luce di tutto quello che sta succedendo nella zona di Messina”.
In tutto questo il ponte sullo Stretto è morto per sempre?
“Io non posso che sperare che non lo sia. Ma dobbiamo fare i conti con i soldi che abbiamo. Al momento non siamo ricchi e neanche lo Stato lo è, quindi forse al momento non è un punto all’ordine del giorno”.
Monica Adorno

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