Teatro Stabile sotto decreto ingiuntivo. Dipendenti senza stipendio, poltrone e botteghino sequestrati ma utilizzabili per gli spettacoli

Sotto sequestro le poltrone (e il botteghino) del Teatro Stabile di Catania

Sotto sequestro le poltrone (e il botteghino) del Teatro Stabile di Catania

Le poltrone e il botteghino del Teatro Stabile di Catania potranno essere utilizzati.
Alla fine il creditore, al momento sconosciuto, che nei giorni scorsi ha fatto attivare il sequestro giudiziario per un credito di alcune decine di miglia di euro risalente al 2012, è sceso a più miti propositi. Di fatto non solo è stato riconosciuto il fatto che il Teatro non ha potuto onorare il debito perché la Regione da tempo non invia più risorse economiche adeguate ma anche per avere una sorta di diritto di prelazione al pagamento qualora altri creditori si facciano avanti.

Il 2012 fu, dal punto di vista economico, un anno particolarmente tragico per il Teatro a causa di un taglio ai contributi regionali molto forte e del tutto inaspettato.
Purtroppo, però, si tratta di un’altra polemica che si aggiunge a quelle degli ultimi tempi. Il Teatro Stabile di Catania sembra non potere conoscere pace. Ma il rischio più grande e il continuo disinteresse da parte della Regione siciliana che dopo i tagli e passata anche ai ritardi.

I dipendenti teatrali ad oggi non ricevono lo stipendio da tre mesi. Una situazione che mettere a rischio non solo il Teatro Stabile di Catania ma tanti altri enti siciliani e la cultura stessa dell’isola.

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