La palma caduta sulla povera signora Patrizia Scalora era una delle sedici “palme Phoenix dactilifere” che furono collocate in piazza Cutelli nel dicembre 2003. In quell’epoca sembra che il punteruolo rosso non fosse ancora arrivato dalle nostre parti. Secondo quando scrive sul suo sito il Servizio Fitosanitario Regionale della Toscana la prima segnalazione del punteruolo rosso “in Italia è del 2004, dal 2005 è stato rinvenuto in Sicilia, Campania, Lazio, Puglia ed il suo areale di diffusione è in continua espansione“.
Ipotesi condivisa nella relazione “La ricerca scientifica sul punteruolo rosso e gli altri fitofagi delle palme in Sicilia” realizzata nel 2008 dalla facoltà di Agraria dell’Università di Catania: “In Italia insediamenti stabili di P.archon sono stati rinvenuti, nel 2003, nella provincia di Ascoli Piceno, nel 2004 nella provincia di Pistoia e nel 2005 in provincia di Catania”. Nelle stessa relazione, a pagina 7, si legge: “Allo scopo di eliminare o ridurre il numero delle applicazioni fogliari e/o di ottenere una prolungata persistenza di azione delle molecole impiegate e stata avviata un’intensa attività ricerca per valutare l’efficacia dell’endoterapia a pressione per il contenimento del punteruolo rosso sulle palme delle Canarie nel centro urbano della citta di Catania”. Ed ancora: “La prima prova è stata avviata nel febbraio 2007 con il metodo Arbosan su 40 esemplari di P. canariensis con uno stipite variabile da tre a otto metri allocati nel Giardino “Vincenzo Bellini” e apparentemente asintomatici”.
Nel 2007, il comune di Catania dedicò una pagina nel suo portale per fronteggiare questa emergenza. Ecco cosa riportava il sito del comune etneo: “Anche i proprietari di giardini privati hanno l’obbligo di abbattere e distruggere le piante infettate.
Basta fare la segnalazione all’Ufficio Servizio Tutela del verde Pubblico del Comune di Catania telefonando al seguente numero: 095-320761. Quest’ultimo inoltrerà la segnalazione al Servizio Fitosanitario Regionale, che di concerto con l’Azienda Foreste Demaniali, provvederà all’abbattimento delle piante infestate dal punteruolo rosso. Il mancato rispetto di tale obbligo, comporterà la denuncia all’Autorità giudiziaria competente e l’applicazione delle sanzioni amministrative previste dall’art.54 del decreto legislativo 214/2005 che prevede il pagamento di una ammenda fino a 3000 euro. Si ricorda infine, che i privati proprietari di palme che intendono eliminare autonomamente le piante malate, dovranno avvisare per tempo il Servizio Fitosanitario regionale prima dell’inizio delle operazioni per concordarne le relative modalità. Per le segnalazioni e le comunicazioni di abbattimento i privati hanno l’obbligo di contattare il Servizio Fitosanitario Regionale U.O.54. Tel. 095-894538 – Fax 095-7649958″. C’era anche una scheda a disposizione per segnalare una palma malata ma da qualche anno è sparita dal sito del comune di Catania.
Negli anni successivi vengono abbattute decine, centinaia di palme anche a Catania infestate dal micidiale insetto. Nell’intera Sicilia si stima che siano almeno 30.000 le piante eliminate.
Evidentemente tutto questo non è stato sufficiente.
Adesso si sta provvedendo alla ricognizione dello stato di salute delle palme presenti sul territorio di Catania. Si procede, con l’aiuto di esperti di provata esperienza, a un’analisi immediata dello stato di salute di tutte le palme. Partendo proprio da quelle di piazza Cutelli, eliminate tempestivamente dopo aver accertato che presentavano diversi livelli di infestazione, difficili da curare e comunque ritenute ad alto rischio per la pubblica incolumità.
La convenzione con l’Università e in particolare con gli esperti del Digesa (Dipartimento d Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali) per un’analisi approfondita dello stato delle palme sarà siglata in tempi brevissimi. Ma in attesa che questa venga sottoscritta, si partirà comunque subito, di concerto anche con i Servizi fitosanitari della Regione Siciliana.
«Quanto avvenuto – ha spiegato il dottore Pompeo Suma, ricercatore del Digesa – rappresenta una fase per certi versi nuova, nei nostri ambienti, del comportamento del punteruolo rosso che ha attaccato un tipo di palma, quella da dattero, con modalità tali da rappresentare un pericolo per l’incolumità pubblica. Tre anni fa nelle piante era stata da noi riscontrata la presenza dei primi sintomi di attacco e il Comune aveva attuato gli interventi fitosanitari previsti dalla legge, che però si sono rivelati inefficaci. Dopo quanto avvenuto in piazza Cutelli risulta evidente che i protocolli finora seguiti per individuare la presenza e gestire l’infestazione di questo parassita non sono più sufficienti e vanno modificati».
Oltre che di una ispezione rapida su tutte le palme seguendo una priorità di potenziale pericolosità e di sistemazione in punti particolarmente critici della città, nella convenzione sarà prevista anche la formazione di personale – giardinieri del Comune e della Multiservizi, vigili urbani, operai delle manutenzioni e operatori ecologici – che possa segnalare agli esperti eventuali anomalie sulle piante.
“Il nostro gruppo – ha sottolineato Suma – fa parte di un network europeo che da anni studia questi fenomeni. Per via di quest’esperienza è possibile ipotizzare che si sia aperta una nuova frontiera nella gestione delle infestazioni di questo parassita. Si prospettano dunque scenari prima difficilmente immaginabili che acuiscono il potenziale di pericolosità delle piante colpite.
Occorre dunque avviare un’attività per certi versi pionieristica e che sta destando parecchio interesse tra gli scienziati, in particolare in Gran Bretagna, dove esiste un gruppo di studio che si occupa di analizzare il fenomeno del punteruolo rosso dal punto di vista socio-ecologico».
Senza nulla togliere agli studiosi, ipotizziamo l’idea che un animale, di qualsiasi genere e tipo, adeguerà le sue esigenze alimentari a quanto troverà a disposizione. In extremis, se sono rimaste solo palme da dattero – che prima non mangiava – il punteruolo rosso si adatterà a mangiare quelle. O no?
Mat e Map