Le emozioni di Dodi Battaglia: dall’incontro-stage a Scordia alla tournèe con Tommy Emmanuel in Sicilia nel 2015

Dodi Battaglia e il tempo delle domande

Dodi Battaglia e il tempo delle domande

Le luci si affievoliscono alle 20.38 nell’Auditorium dell’Istituto comprensivo di Scordia. Le sedie sono quasi tutte occupate dai 140 presenti che sono riusciti a prenotare un posto davanti al Pooh chitarrista. Aurelio Corbino prende il microfono e non si presenta neanche, a Scordia lo conoscono tutti non solo per la passione sfegatata per i Pooh che si porta dietro da una vita insieme Graziella (sua moglie), ma soprattutto perché è il primo che ha organizzato un incontro così insperato in questa città. Se non presenta se stesso non ci sarebbe bisogno di presentare neanche Dodi Battaglia, ma ricordare i 35 milioni di dischi venduti, i 50anni di attività dei Pooh che verranno festeggiati nel 2015 e che è stata la rivista Stern a premiare Dodi come miglior chitarrista d’Europa è un piacere troppo grande per Corbino. Forse meno sapere che lo stesso riconoscimento l’Italia gliel’ha riconosciuto solo dopo. Ma ormai non importa, Dodi Battaglia è lì, dietro l’ingresso, con un pantalone e una camicia neri, le uniche cose che non erano nella valigia che gli hanno perso nel volo da Bologna.

L’applauso appena entra non è un boato e questa serata nella notte delle streghe non è un concerto. È di più, un contatto a tu per tu con chi conosci da sempre ma che hai sempre visto da un mondo diverso: lui sul palco, con tutta la band e i mille e mille effetti di luce e fumo, e tu nel parterre, se sei fortunato, o dalle gradinate con il cellulare acceso a filmare quel che puoi. E a cantare con tutto il fiato che hai per far sentire – anche a “loro” – che sai ogni frase di ogni singola canzone. E mai avresti immaginato che la notte di Halloween avrebbe portato un dolcetto così gustoso e “senza fretta” ha sottolineato Dodi poco prima di abbracciare la chitarra. Perché la abbraccia con passione non c’è dubbio, si vede dal viso in estasi che sfoggia mentre attacca Piccola Katy. Ed è una voce sola quella che canta: Dodi, la chitarra e i 140 presenti.

E così tra una canzone e un racconto scopri che aveva deciso di suonare all’età di cinque anni e che il suo unico sogno era una fisarmonica. E la ottenne, dopo anni di “rotture dei genitali ai genitori”, grazie a una lotteria che proponeva anche dei torroni. Suo padre pensò di far felici famiglia e figlio e comprò più di un biglietto e vinse. E da lì fu un continuo: dallo studio per nove anni fino alla scoperta degli Shadows in un jukebox e poi la fisarmonica buttata a mare e un amore nuovo per la chitarra.

Una vita fatta di treni, tanti e giusti a quanto pare, quella di Dodi Battaglia che lo ha portato all’incontro con Valerio Negrini e da lì ai Pooh che avevano già inciso Piccola Katy tra le critiche della critica che li apostrofava “il gruppo delle canzonette da tre minuti”. Ma quelle canzonette piacevano al pubblico che li ripagava con i dischi acquistati. Eppure non bastava, volevano di più. E così nel periodo in cui gli accordi premiavano “Una rotonda sul mare”, loro proposero quella meraviglia di Parsifal, canzone musica e album. E non erano più canzonette, era il tempo delle sinfonie, degli accordi da studiare e gli arpeggi da creare. E in Parsifal c’è l’assolo di Dodi Battaglia, un altro treno che non ha mancato racconta al pubblico “e per ogni treno mi sono fatto trovare pronto, con il biglietto in tasca e i soldi per acquistarlo”.

A pensare a quanti treni ha azzeccato viene da pensare… Toffee e Una canzone per te con Vasco, Al Di Meola e adesso è la volta di Tommy Emmanuel con il quale a dicembre inciderà un disco in Tennessee e poi verrà mixato in Italia a gennaio. Un disco pop che non annoierà, assicura, e che arriverà anche in Sicilia come tappa della tournèe già prevista.

La pubblicità non fa mai male ma sono le emozioni a far correre la musica, a far nascere una canzone. Le emozioni imposte da un contratto discografico o, più spesso, ispirate da una donna. C’è un che di sospeso e fatale in questi tremiti dell’anima che si riescono a “trasmettere con una canzone, quasi fossimo un tramite verso qualcosa di più grande” ammette Dodi quasi alla fine di questo stage-incontro che ha previsto domande su domande e foto e autografi.

Eppure nessuno avrebbe mai detto o pensato che Dodi Battaglia a casa si diletta col bricolage.

Monica Adorno

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