Sterili e inutili polemiche sull’Articolo 18. Senza tagli ai costi del lavoro non si va da nessuna parte

Il-lavoro-primaArriva il job act e si discute ancora intorno ai confini di applicazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e sulla legge Fornero. La questione della reintegrazione nel posto di lavoro manifesta la sua positività simbolica e tutta la sua negatività nel senso pratico dell’applicazione.  Un discorso utile potrebbe essere provare a ragionare, con uno sguardo al Sud, su quanto accade realmente nel mercato del lavoro. Vista da un’area “periferica” la questione della reintegrazione nel posto di lavoro. Prendiamo ad esempio una regione come la Sicilia: l’ultimo rapporto sull’economia regionale della Banca d’Italia conferma che il numero di occupati si è ulteriormente ridotto, il divario con il resto del Paese e l’Europa nel tasso di occupazione si è allargato, la disoccupazione è cresciuta in tutte le fasce di età, attestandosi su livelli allarmanti, particolarmente elevati tra i più giovani e, tra questi ultimi, è cresciuta l’incidenza dei «Neet», i ragazzi disoccupati non studiano né cercano lavorano ormai “stufi” di sentirsi dire: “non assumiamo”. Il sistema imprenditoriale ha trovato la sua scappatoia nell’ambito dell’applicazione dell’articolo 18. Da queste parti si configura come una sorta di Quartier Generale: la maggioranza delle unità locali delle imprese ha meno di 15 addetti.

In un contesto del genere siamo convinti che l’applicazione sull’alternativa tra reintegrazione o risarcimento appare veramente una lontana illusione.
Con un tantino di maggiore comprensione, potrebbe dirsi che, da queste parti, per promuovere il lavoro non servono ‘politiche paradossali, ma buone scelte: imprenditoriali, industriali, fiscali, creditizie, ambientali, di trasporti e, non di meno, anche buone politiche organizzative nelle amministrazioni pubbliche aggiornando e adeguando gli organici. Ma sopra tutto e soprattutto ridurre costi e tasse legati al lavoro. Senza questo qualunque scelta sarà un fallimento.
Carmelo Santangelo

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