Catania incubo Lega Pro: gli etnei mai così vicini al baratro!

silenzio stampa È cambiato il direttore d’orchestra, ma la musica è sempre la stessa. Dario Marcolin ha preso in mano il Catania da tre settimane, ma la situazione resta tragica. Anche a Lanciano gli etnei sono stati umiliati perdendo 3-0, ma quello che preoccupa maggiormente non è tanto il risultato rotondo, ma una squadra che squadra non è. I rossoazzurri, infatti, continuano a muoversi individualmente e non mostrano quella fame e quel mordente necessari per fare un gol in più dell’avversario.
Marcolin in Abruzzo, opta per un modulo a lui molto caro il 4 4 2, cambia il portiere inserendo Terracciano dal primo minuto (decisivo in alcuni interventi, senza di lui in campo il passivo sarebbe stato molto più pesante) e schiera dal primo minuto i tre nuovi arrivati: Belmonte, Coppola e Maniero.
Ma qualcosa si è rotto, la musica non è più soave come un tempo, quando cioè anche se i rossoazzurri lottavano per la salvezza in A, e pur perdendo, riuscivano a dare segnali di vitalità. Quella che si ode adesso è una melodia stonata e la sensazione di vivere in un incubo, tra i tifosi, sembra realtà.
I tre gol del Lanciano di Monachello, Gatto e Grossi, non fanno altro, che consegnare un’altra disfatta al popolo catanese.

In più continua l’imbarazzante silenzio societario, ma forse è davvero arrivato il momento che la dirigenza etnea si renda conto che questa squadra, non solo non è in grado di raggiungere la promozione in serie A, ma va salvata dall’incubo retrocessione perché il rischio di risvegliarsi tra appena 4 mesi in Lega Pro purtroppo è più che concreto.
Anche i tifosi adesso hanno paura che tutto ciò che è stato costruito in tanti anni di fatica in serie A, venga distrutto in pochi mesi.
MaTo

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