Rosario Crocetta simile a Ulrich… come il non-personaggio di Musil, il presidente non cambia tendenza e si va verso la Leopolda siciliana

Rosario Crocetta

Rosario Crocetta

«In tutta la storia della razza umana nessuna terra e nessun popolo hanno sofferto in modo altrettanto terribile per la schiavitù, le conquiste e le oppressioni straniere, e nessuno ha lottato in modo tanto indomabile per la propria emancipazione come la Sicilia e i siciliani. Quasi dal tempo in cui Polifemo passeggiava intorno all’Etna, o in cui Cerere insegnava ai siculi la coltivazione del grano, fino ai giorni nostri, la Sicilia è stata il teatro di invasioni e guerre continue, e di intrepida resistenza. I siciliani sono un miscuglio di quasi tutte le razze del sud e del nord; prima dei sicani aborigeni con fenici, cartaginesi, greci, e schiavi di ogni parte del mondo, importati nell’isola per via di traffici o di guerre; e poi di arabi, normanni, e italiani. I siciliani, durante tutte queste trasformazioni e modificazioni, hanno lottato, e continuano a lottare, per la loro libertà». Scrisse un tempo uno dei padri del comunismo mondiale Friedrich Engels. E Rosario Crocetta questo, da buon vecchio comunista, dovrebbe saperlo bene.

Uno scrittore austriaco, un certo Robert Musil, scrisse nella prima metà di questo secolo un libro dal titolo “L’uomo senza qualità”. La storia è ambientata in una nazione immaginaria chiamata Cacania dove Ulrich, il protagonista, vive e si muove in un contesto politico e sociale vuoto, una sorta di negazione continua dello stato e della società. Ulrich diventa così un non-personaggio, un eroe negativo, incapace di agire ed ottenere. Una figura che, senza riferirsi alla singola persona, si addice perfettamente al Presidente della Regione siciliana, che, nonostante le grandi aspettative sembra non essere ancora riuscito a cambiare la tendenza. Le cose, infatti, non vanno bene. I dati, chiunque li fornisca, sono terribilmente negativi. Basta leggere, per farsi un’idea chiara della situazione, il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione siciliana elaborato dall’assessore al Bilancio Alessandro Baccei. La cosa ha fatto raffreddare il rapporti tra lui e il presidente Crocetta. A questo punto è entrato in ballo l’uomo di Renzi in Sicilia, Davide Faraone, che ha convocato per il 28 febbraio e il 1° marzo “Siciliaduepuntozero”, nell’ex Fabbrica Sandron a Palermo, una sorta di Leopolda siciliana che ha lo scopo di aprire un confronto tra due le anime del Pd presenti nell’Isola.
«Non ci stiamo alla narrazione della catastrofe che si adatta e si assuefà alla catastrofe. L’analisi la conosciamo, è giusta ed è terribile, ma noi siamo qua per andare oltre le analisi e marcare una svolta. Lavoriamo insieme per la Sicilia» ha dichiarato Faraone che è sottosegretario all’Istruzione del Governo Renzi.
In ogni caso, Crocetta si è premurato ad affermare con estrema chiarezza che «Non è affatto vero che la Sicilia è una terra irredimibile e senza speranza. I siciliani sono un grande popolo, hanno una grande storia e una grande cultura, vivono nell’isola più bella del mondo e sapranno superare l’attuale momento difficile che attraversa il Paese e l’intera Europa. La salvezza dell’Italia – ha aggiunto il presidente – è legata fortemente alle politiche di sviluppo della Sicilia e del Mezzogiorno. Ciò può avvenire se, insieme al consolidamento delle linee di cambiamento che stanno coinvolgendo la nostra Regione, ci sarà una nuova attenzione europea nei confronti delle politiche di sviluppo del Sud». Ben venga, dunque, il confronto a tutto campo.

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