Catania sconfitto a Pescara con l’uomo in più. Ko 1-0 al novantaduesimo. Torna l’incubo Lega Pro

I tifosi al Massimino per Catania-Crotone finita 1-1Un gol di Marco Sansovini al minuto numero 92 condanna gli etnei all’ennesima sconfitta lontano da casa. Una sconfitta che fa male e blocca gli etnei al terzultimo posto della serie B, con l’incubo Lega Pro che torna prepotente nelle menti rossoazzurre. Gli etnei non riescono neanche stavolta a sfatare quello che è diventato un vero e proprio tabù in trasferta. Contro i biancoazzurri, gli etnei appaiono meno timorosi delle altre sfide giocate fuori casa, ma questo non basta per ottenere punti. La vittoria lontano da casa manca dall’11 maggio 2014, cioè da quell’inutile 1-2 di Bologna che non servì lo scorso anno a salvare i siciliani.

Il match
Il Catania entra in campo con tante, tantissime aspettative allo stadio Adriatico di Pescara. Marcolin opta ancora per il 4 3 3 con un trio d’attacco da brividi composto dai “terribili” Rosina, Calaiò e Maniero. E proprio per il numero 7 etneo, questa non è una partita come le altre, perché a Pescara ha trascorso gli ultimi due anni della sua vita, collezionando 51 presenze e ben 25 gol. La sua cessione aveva di fatto spaccato la sua ex tifoseria e la sua lettera rivolta ai supporter, dove spiegava che la sua era stata una scelta per la sua famiglia, “perché un contratto così alla sua età non si poteva rifiutare”, non è stata accolta benissimo dagli ex sostenitori. A dimostrazione del fatto che il Pescara era sembrata la migliore squadra vista a Catania, la partita è molto vivace.
Il Catania inizia meglio il match, con un buon piglio e sembra padrone del campo. I rossoazzurri schiacciano i padroni di casa nella loro metà campo mostrando tutti i progressi delle ultime settimane. È il Catania visto nelle tre gare casalinghe, che gioca con personalità, con il piglio giusto anche per ribaltare forse la tendenza che la vede la squadra di serie B ad aver preso più gol nei primi 15 minuti di gioco. A passare però al ventiduesimo è il Pescara, con un gol che l’arbitro Pairetto decide di annullare per un evidente fuorigioco. È a questo punto che gli etnei si smarriscono un po’. La svolta potrebbe arrivare al minuto 42 con l’espulsione del biancoazzurro Pasquato, che dopo aver reiterato la sua protesta per aver ricevuto un cartellino giallo, è stato mandato in anticipo negli spogliatoi per aver dato del “fenomeno” all’arbitro.
Di fatto si rompono gli equilibri e i rossoazzurri prendono di nuovo possesso del campo come nei primi venti minuti. Il primo tempo si conclude con tanti tentativi, ma poche reali occasioni da gol per i rossoazzurri.
Il Pescara pur essendo in inferiorità numerica nel primo minuto della seconda frazione di gioco va vicinissimo al gol a causa di una grave amnesia difensiva del Catania. Un’azione rocambolesca con i padroni di casa che non riescono a concludere a rete e i rossoazzurri che si salvano con Gillet e Schiavi. È al decimo che Marcolin decide di giocare la carta Castro, uno dei pochi argentini sopravvissuti al repulisti di gennaio. El Pata entra al posto di Sciaudone. Ma a essere pericoloso è sempre il Pescara, che sfiora nuovamente il gol al trentesimo, ma stavolta il Catania, che a questo punto del match è veramente in apnea, si salva solo grazie alla traversa. Marcolin prova a smuovere ancora qualcosa e inerisce Martinho al posto di Maniero, il grande ex, che esce tra i fischi. Occasione clamorosa anche per gli etnei, con Martinho che si divora un gol da solo davanti al portiere. Il rammarico è doppio perché non solo il giocatore brasiliano si è trovato la palla del match sui piedi, ma ha anche calciato con il suo piede preferito, il sinistro. Finisce con Gillet che deve fare gli straordinari, il Catania che non mostra il giusto piglio e dopo aver tirato i remi in barca deve anche arrendersi a un gol straordinario di Sansovini, che si traduce nell’ennesima sconfitta in trasferta per i rossoazzurri.

Il prossimo avversario
Sabato alle 15:00 al Massimino arriva il Frosinone. Un solo imperativo: vietato sbagliare.

MaTo

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