Agricoltura. Falso allarme: “In Sicilia non c’è la Xylella fastidiosa”. La dichiarazione di Confagricoltura

03 B Foto 2 xylella«In Sicilia non c’è nessun focolaio di Xylella fastidiosa, gli uffici di Confagricoltura sono in stretto contatto con i tecnici del Servizio Fitosanitario della Regione che hanno appena terminato un importante monitoraggio su base regionale i cui risultati escludono del tutto nell’Isola la presenza del pericoloso batterio che ha infestato le piante di Ulivo in Puglia», ad affermarlo è Mario Faro, presidente della sezione floro-vivaistica di Confagricoltura Catania. A confermare le parole di Faro c’è il documento del Servizio Fitosanitario della Regione che rende noti i risultati del monitoraggio effettuato nel 2014: “173 controlli, di cui 84 in vivai, con il prelievo di 57 campioni, tutti con esito negativo, sia a livello visivo, che analitico” si legge nel documento diffuso dalla Regione.

Visti i risultati delle ispezioni condotte nel 2014 da questo Servizio Fitosanitario nel territorio regionale, nonché di quelle attualmente in corso, per verificare l’eventuale presenza di Xylella fastidiosa – in esecuzione dell’art 4 della Decisione della Commissione 23/7/2014 /497/UE, relativa alle misure per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa – l’intero territorio della regione Sicilia è dichiarato non soggetto a delimitazione, in quanto, allo stato attuale, indenne dall’organismo nocivo.

03 B Foto 1 Xilella«La certificazione ufficiale della Regione fa cessare ogni falso allarme e fa tirare un grande sospiro di sollievo all’agricoltura siciliana – commenta Mario Faro – ora bisogna non abbassare la guardia e fare in modo che la Xylella non arrivi in Sicilia”, aggiunge Faro. “Apprezziamo le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Agricoltura Nino Caleca che ha affermato che la prevenzione e i controlli sono armi importantissime per evitare danni alle nostre piante».

Secondo Faro, giovane imprenditore a capo di una delle principali aziende floro- vivaistiche siciliane, «oltre alla Xylella in questo momento bisogna far attenzione alla diffusione di voci allarmistiche che rischiano di danneggiare un intero settore produttivo che ruota, non soltanto intorno all’ulivo e suoi derivati, ma alle piante di agrumi e piante ornamentali in genere».

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