E a grande maggioranza ecco l’Italicum

02 C Foto 2 - Italicum«Se la legge elettorale andrà e il Governo potrà proseguire il proprio compito, si aprirà una fase affascinante per tutti noi. Finita la fase delle riforme strutturali, infatti, la questione diventa: quale visione strategica per i prossimi vent’anni in Italia? Ne ho parlato a Pompei, ma anche a Georgetown e altrove. Questa è la sfida che culturalmente più mi intriga. Dimostrare che in questo Paese così ricco di passato possiamo costruire un futuro all’altezza della nostra storia. Ma per farlo occorre investire su innovazione, ricerca, talento. Coraggio. Il coraggio, questo è ciò che serve oggi alla classe politica italiana». Lo scrive il presidente del Consiglio Matteo Renzi qualche giorno fa. Ieri la nuova legge elettorale è stata approvata alla Camera (399 in aula: 334 sì, 61 no, 4 astenuti) in via definitiva seppur tra mille polemiche e dopo tre voti di fiducia. E Renzi ha commentato: «Impegno mantenuto, promessa rispettata. L’Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio».

Ecco i punti salienti della nuova legge elettorale: premio di maggioranza di 340 seggi (55%) alla lista che raggiungerà il 40% dei voti al primo turno; ballottaggio tra le due liste più votate se nessuna dovesse raggiungere la soglia del 40%, senza possibilità di apparentamento tra liste; soglia di sbarramento al 3% per tutti i partiti, non essendo più previste le coalizioni; suddivisione del territorio nazionale in 100 collegi plurinominali e designazione di un capolista “bloccato” in ogni collegio da parte di ciascun partito, con possibilità per i capilista di candidarsi in massimo dieci collegi; possibilità per gli elettori di esprimere sulla scheda elettorale due preferenze (obbligatoriamente l’una di sesso diverso dall’altra, pena la nullità della scheda) da scegliere tra le liste di candidati presentate; garanzia dell’alternanza di genere grazie all’obbligo di designare capilista dello stesso sesso per non più del 60% dei collegi nella stessa circoscrizione (regione) e di compilare le liste seguendo l’alternanza uomo-donna.

02 C Foto - ItalicumCome nella legislazione precedente, Trentino Alto-Adige e Valle d’Aosta costituirono un’eccezione al metodo proporzionale, in quanto l’assegnazione dei loro seggi fu disciplinata con l’istituzione di nove collegi uninominali. Inoltre, data la forte connessione con la legge di revisione costituzionale e di superamento del bicameralismo perfetto, nel testo dell’Italicum fu anche inserita una clausola di salvaguardia che posticipava la sua entrata in vigore al 1° luglio 2016, data per la quale si prevedeva che la riforma della Costituzione avrebbe terminato il suo iter.

Il riparto dei voti nell’Italicum avviene, come detto, con un metodo proporzionale corretto: i seggi verranno assegnati proiettando le percentuali ottenute dai partiti a livello nazionale sui 100 collegi, in ognuno dei quali sono eletti 6-7 deputati; alla lista che raggiunge almeno il 40% dei voti al primo turno o che vince al ballottaggio vengono automaticamente assegnati i 340 seggi derivanti dal premio di maggioranza del 55%, mentre i 290 seggi restanti vengono divisi tra tutti gli altri partiti in proporzione alle percentuali di voti ottenute con un algoritmo che cerca di ridurre al minimo lo slittamento dei seggi “in eccesso” da un collegio all’altro, evitando il cosiddetto flipper cioè l’assegnazione di un candidato a un collegio diverso rispetto a quello al quale spetterebbe.

L’Italicum è la quarta legge elettorale della storia repubblicana: dal 1946 al 1992 il proporzionale puro con le preferenze; dal 1994 al 2001, maggioritario con quota proporzionale a liste bloccate, dal 2006 al 2013, proporzionale con soglia di sbarramento, premio di maggioranza e liste bloccate.

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