Cresce del 24,2% il mercato dell’auto in aprile

mercato auto+24,2%. È questa la crescita delle immatricolazioni di autovetture in Italia nell’aprile scorso che con 148.807 vetture immatricolate fanno registrare anche una forte accelerazione rispetto ai primi tre mesi dell’anno in cui l’incremento era stato del 13,5%. A dare una valenza ancora più positiva al dato di aprile contribuisce il fatto che la crescita è dovuta anche a una accelerazione degli acquisti dei privati, che nei mesi scorsi avevano avuto una dinamica di crescita meno accentuata di quella delle aziende.

Questo dato di aprile impone di rivedere in misura significativa anche le previsioni già formulate (peraltro con molta cautela) per l’intero 2014. Per valutare comunque correttamente l’attuale andamento del mercato dell’auto occorre non dimenticare che gli incrementi di cui si è detto si collocano sui livelli del 2014, che erano di ben il 45,4% inferiori ai valori ante-crisi e assai vicini a quelli del 1970. Secondo il Centro Studi Promotor occorre anche considerare che il recupero della domanda di autovetture nel 2015 avviene in assenza di ripresa dell’economia. Anche gli ultimi dati statistici pubblicati ed in particolare quello sull’occupazione in marzo confermano che nel quadro economico italiano non vi sono elementi statisticamente documentabili di miglioramento. È quindi altamente probabile che la prima stima sul Pil nel primo trimestre 2015, che verrà diffusa il 13 maggio, metterà in evidenza ancora una volta una crescita zero, che confermerà che l’economia italiana non è ancora in crescita, ma resta in stagnazione su livelli infimi.

Il recupero del mercato dell’auto è dunque dovuto essenzialmente al fatto che si è accumulata negli anni della crisi una quota molto importante di domanda di sostituzione insoddisfatta che incomincia ad alimentare un certo volume di acquisti di auto nuove. Ciò essenzialmente per due ragioni. La prima è che, poiché in un paese in cui solo il 13,6% degli spostamenti è assicurato dal trasporto pubblico, dell’automobile non si può fare a meno e di conseguenza le vetture fortemente invecchiate nella crisi vanno ora assolutamente sostituite. La seconda ragione è che, aspettando la ripresa, si è determinato un nuovo clima di fiducia nel Paese che sta inducendo una quota di aziende e di famiglie che dispongono ancora di risorse a sostituire una parte delle loro auto più vecchie.

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