Catania – C’era una volta piazza Michelangelo, una grande piazza alle porte della ‘Catania bene’, tra viale Sanzio e viale Vittorio Veneto, utilizzato come principale punto di aggregazione della zona, luogo di ritrovo per giovani e anziani. E c’è oggi un’area avvolta nel degrado, dove gli unici fruitori assidui frequentatori sono rimasti i piccioni.
Marciapiedi danneggiati, nessuna cura delle aiuole ed enormi buche. È questo lo stato di salute oggi di piazza Michelangelo, un’area abbandonata dalle istituzioni e vissuta dai cittadini per quella che è. È, insomma, lungo l’elenco delle cose che non vanno in piazza Michelangelo: le fontanelle sono state divelte e dunque non funzionano, le mattonelle dei marciapiedi laterali sono rotte e quindi gli stessi diventano impercorribili. Le aiuole sono secche, piene di erbacce e rifiuti di ogni tipo.
Al centro della piazza c’è un’enorme buca che è lì oramai da tanti anni. Inoltre, l’area che dovrebbe essere quella pedonale, cioè l’isola di traffico al centro tra viale Sanzio e piazza Michelangelo, è stata trasformata in parcheggio: una vera e propria sosta selvaggia con auto che sostano anche in terza fila. Per non parlare degli scooter che scorrazzano anche dentro la piazza senza che vi sia alcun controllo. Basta poi alzare gli occhi e guardarsi un po’ intorno, per capire come tutta la zona sia diventata simbolo di degrado. A pochi metri dalla piazza, forse 50 per voler esagerare, si trova quello che è diventato il simbolo di una Catania che spreca e non sa valorizzare le sue bellezze: Palazzo Bernini, un immobile, trascurato e pericolante. Un antico palazzo che il Comune di Catania ha acquistato per una cifra record di 8 milioni di euro e che oggi è stracolmo di rifiuti, invaso da topi, blatte e zecche ed è diventato anche dimora di disperati e clochard.
Gli appelli dei residenti e dei commercianti della zona in questi anni sono sempre caduti nel vuoto. Nessuno degli amministratori ha mai raccolto il grido d’allarme di chi l’area la vive quotidianamente ed è costretto a vedere ogni giorno quel degrado aumentare. Al di là, infatti, di qualche intervento tampone, che non è servito per salvaguardare l’area, nulla più è stato fatto dall’amministrazione etnea per la grande piazza, che avrebbe bisogno di importanti interventi straordinari per avere nuova dignità.
Le due transenne che all’altezza del semaforo delimitano un’enorme voragine, sono forse l’esempio più lampante di come il comune etneo continui a mettere delle pezze che non servono affatto a rattoppare, ma solo a far capire come non vi sia alcuna intensione di studiare un piano di recupero serio per ridare dignità alla piazza e dunque all’intero quartiere. Magari l’intenzione non manca, ma i fatti hanno dimostrato che le mozioni e le conferenze di servizi organizzate con la finalità di programmare interventi precisi di ripristino sono state vane.
Viale Vittorio Veneto e viale Sanzio sono due strade a forte vocazione commerciale, che lambiscono piazza Michelangelo, due grandi viali che stanno sopravvivendo alla crisi grazie a una clientela fidelizzata, la stessa che però oggi chiede insieme agli abitanti della zona interventi di manutenzione straordinaria per normalizzare la viabilità e ripristinare la vivibilità di un’area dove anche sedersi su una panchina è diventato impossibile, perché le stesse sono state distrutte da vandali e delinquenti.
Antonietta Licciardello