Sidra, sbloccati i 213 milioni del Cipe per realizzare la rete fognaria a San Giorgio e il depuratore a Pantano D’Arci

Un depuratore italianoCatania – Sono tanti, per la precisione 213 e serviranno per opere fondamentali per la provincia di Catania. Sono i milioni del Cipe destinati alla città etnea, sbloccati all’ultimo momento dal Consiglio comunale che, lo scorso 30 dicembre ha votato il cambio di statuto della Sidra, la società partecipata che gestisce il servizio idrico in città trasformata in società “in house”, evitando così l’insediamento del commissario regionale, l’assessore all’Energia, Vania Contraffatto. Procedura di commissariamento che, di fatto, era già avviata per legge ma sospesa tenuto conto che il Comune di Catania ha approvato entro i termini un progetto cantierabile e che le procedure successive si sarebbero compiute proprio entro il 31 dicembre 2015. Sulla delibera presentata dall’amministrazione comunale, che è arrivata in aula un giorno prima della scadenza dei termini mettendo in difficoltà e non poco i consiglieri, oltre che un’accesa polemica, si è consumato un piccolo scontro politico: al momento del voto, infatti, quello che è di fatto il gruppo più forte numericamente del senato cittadino, Articolo 4, che voleva respingere l’atto presentato dall’amministrazione facendo mancare il numero legale, è andato sotto. I rappresentanti dei gruppi di maggioranza hanno invece votato sì e, aiutati da qualche esponente dell’opposizione che è rientrato in aula al momento opportuno, sono riusciti ad approvare la delibera con 21 favorevoli su 25 presenti.

SidraBeghe politiche a parte, la modifica dello statuto di Sidra consentirà alla società idrica la gestione della rete, che sarà completata proprio con l’appalto da 213 milioni di euro, che serviranno a realizzare i progetti predisposti dagli uffici tecnici comunali e della partecipata: tra questi, la realizzazione della rete fognaria nel quartiere di San Giorgio che ne è privo nella parte superiore, e il completamento del depuratore di Pantano D’Arci. Occorrerà fare i bandi, ma il voto ha evitato il commissariamento, che i soldi confluissero in un fondo ministeriale e, spiegano direttamente dagli uffici della società idrica, che il Comune “da soggetto attuatore in regola con le sue obbligazioni riguardanti l’infrazione comunitaria, e quindi in grado di chiedere ulteriori finanziamenti per il completamento degli interventi, venisse escluso, per non aver concluso nei termini il mandato di soggetto attuatore, dalla gestione dei fondi e costretto a rincorrere insieme a tutti i soggetti già commissariati, un finanziamento già assegnato, con l’ulteriore obbligo per i cittadini di assicurare un co-finanziamento consistente proveniente dal gettito tariffario, nonché di vedersi rinviato il completamento della riforma del servizio idrico regionale l’avvio dei lavori”.

L'assessore ai LL.PP. Luigi Bosco

L’assessore ai LL.PP. Luigi Bosco

“Adesso – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Bosco – entro il prossimo 30 giugno, saranno affidati con bando europeo i lavori per il completamento sia della rete e sia dell’impianto di depurazione. Ciò consentirà a Catania di avere un sistema integrato di smaltimento e depurazione delle acque fognarie di livello europeo evitando così la pesante sanzione dell’Ue”.

M.T.

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