San Gregorio – “Visioni e canto della terra” si chiama così la personale di Enzo Federici che verrà inaugurata domenica al Casale Borghese. Realizzazioni di pittura su tela che trovano nella trasposizione dell’Etna e del suo territorio il protagonista principe di queste opere. Colori intensi e forti che richiamano non solo il vulcano più alto d’Europa ma tutte le peculiarità di questa regione che trova nel blu del mare, nel giallo del sole e nel rosso della lava la forza espressiva delle pennellate a rilievo di Federici.
«Il profilo di crateri e valloni attraversati da canali lavici, tracciato in modo da riconoscerne le generalità, pone un argine, sottile ma intransigente, a quello che, sulla scia di Kant, si potrebbe definire il sublime dinamico di questi grandi ritratti dell’identità fisica e visiva dei luoghi. Quel dinamismo, nel mutare dei materiali, passa dal soggetto alla tecnica, dalla scena raffigurata all’esecuzione dell’opera» ha scritto Rocco Giudici, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catania che quasi lusinga l’artista vantandone la tecnica unica se non innovativa. «Federici è l’unico o se non questo, il primo – che io sappia, continua Giudici – a utilizzare come materiale e strumento della pittura il silicone» che detta le regole dell’esecuzione: tempi di fissaggio ristretti che esigono rapidità di scelta e di esecuzione sulla tela rigorosamente di lino. Qualunque altro tessuto, invece di trattenere, lascerebbe scivolare il materiale che va modellato e colorato prima che raggrumi.
La mostra verrà inaugurata domenica 10 gennaio 2016 alle ore 11 e rimarrà esposta al Casale Borghese di via Federico II di Svevia, 6 a San Gregorio fino al 12 febbraio. L’ingresso è libero.
Monica Adorno