Riceviamo e pubblichiamo
Catania – Sant’Aituzza ha fatto il miracolo. Considerato che la Santa si è ritirata alle 10,30 del 6 febbraio e che via Etnea e via Caronda sono state riaperte al traffico alle 12,30 del 9 febbraio, il miracolo è stato compiuto in sole 48 ore. Felici i commercianti “liberati” che hanno viste accolte le loro preghiere contro la temporanea zona ZTL agatina.
Se foste passati ieri mattina intorno alle 12, ovviamente a piedi, nel tratto di via Etnea che va dalla Villa Bellini al Borgo vi sareste imbattuti in un’atmosfera da “The Day After”: silenzio surreale, deserto cosmico, nessuna persona (ok ok, un paio c’erano) in giro. Sono questi gli effetti delle zone ZTL (non solo a Catania) ed ecco perché molti commercianti sono costretti a chiudere le loro piccole aziende, anche a conduzione familiare, e i clienti sono costretti ad andare, anche se di malavoglia, nei centri commerciali.
- Via Etnea incrocio con via Umberto
- Incrocio quattro canti bloccato
- Incrocio piazza Stesicoro bloccato
Ma veniamo al mistero di questa quasi immediata liberazione delle strade dalla cera.
Tutti si chiederanno come mai gli scorsi anni si poteva ricominciare a circolare dopo non meno 10-12 giorni, mentre quest’anno il “fermo cera” è durato solo fino al 9 febbraio?
Possibili spiegazioni:
1) Ceri costruiti con cera… solubile!
2) Dispiegamento di addetti-super-eroi per sciogliere la cera!
3) il sagace catanese si è attrezzato con speciali “pneumatici anti cera”….
Constatato che queste supposizioni non sono reali, resterà sempre questo atroce dubbio che sicuramente le competenti autorità non sveleranno.
La sicurezza, ormai assodata, è che né Sindaco né Prefetto sono in grado di evitare che per pochi “cosiddetti devoti” tutta la cittadinanza è messa a rischio di scivolate (a piedi o su ruote) perché evidentemente “non si può” o “non si vuole” fare rispettare le “inutili ordinanze” (inutili solo per i cittadini ovviamente) che impongono (a parole) di non accendere e trasportare i grandi ceri lungo le strade. Ordinanze puntualmente disattese alla faccia della pubblica incolumità. Ora la questione è se quest’anno hanno finito in due giorni perché ci sono stati anni in cui hanno avuto bisogno di giorni, giorni e giorni?
Lettera firmata da “Il cronista a spasso”
L’ordinanza del sindaco – Divieto di accensione dei ceri nei giorni della festa
L’accensione di ceri e il trasporto degli stessi accesi per strada è stato vietato con una ordinanza del sindaco Enzo Bianco per le prossime festività di sant’Agata. Il provvedimento mira a salvaguardare la pubblica incolumità e a evitare il pericolo di incidenti, per pedoni e autoveicoli, che possano accadere a causa dell’accensione e del passaggio dei ceri.
Nei giorni 3, 4, 5 e 6 febbraio, i giorni della festa, è dunque vietato accendere e trasportare ceri accesi in tutto il territorio comunale.
Al fine di coniugare le ragioni di sicurezza con le tradizioni e le esigenze dei fedeli, l’accensione dei ceri sarà consentita esclusivamente in appositi siti delimitati e attrezzati in sicurezza. Le aree sono state individuate all’interno del percorso del Fercolo come siti attrezzati di incontro e preghiera.
Ecco la loro ubicazione: nel lato ovest di piazza Stesicoro, via Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet; fontana S. Agata, slargo tra la via Caronda, via Fondaco e via Canfora, lato sud-ovest di piazza Cavour.