Pubbliservizi, atti intimidatori al presidente Messina e la solidarietà di Crocetta

Come risposta alla rivoluzione che si sta portando avanti all’interno della società sono stati sparati due proiettili contro l’auto del presidente Adolfo Maria Messina ed è stata consegnata una testa di coniglio al vice presidente Salvatore Vicari. Crocetta “Parlerò con il procuratore Zuccaro. Vogliamo Catania città libera. Messina non è solo”

Il presidente Crocetta con Adolfo Messina

Il presidente Crocetta con Adolfo Messina

Catania – Atti intimidatori nei confronti dei vertici della Pubbliservizi hanno svegliato l’opinione pubblica su quanto sta succedendo nella partecipata presieduta da Adolfo Maria Messina. Così ieri il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha portato personalmente la sua solidarietà e presenza a vertici e dipendenti.
Ma ecco cosa è accaduto in questi ultimi giorni. Concluso il procedimento disciplinare nei confronti del direttore amministrativo di Pubbliservizi Spa. Facendo seguito alle notizie di queste settimane che hanno visto la Società partecipata della Città Metropolitana di Catania protagonista delle ormai note vicende giudiziarie, peraltro ancora in corso, l’attuale presidente Adolfo Messina ha ritenuto opportuno comunicare formalmente il procedimento di “licenziamento per giusta causa” al direttore amministrativo.
Nella mole di motivazioni che hanno portato a questa decisione – come si legge nei documenti del procedimento – il presidente Messina ha sottolineato la “gravità dei fatti contestati” e “la perdita del rapporto fiduciario” cui fa seguito la “risoluzione di rapporto di lavoro”.
Per Adolfo Messina: “Il cambio di rotta continua. La gestione amministrativa degli ultimi anni, caratterizzata principalmente da procedure di acquisto che erano verbali ed effettuate in clima di amicizia, come emerso dai verbali delle indagini interne condotte nei mesi scorsi dalla commissione di inchiesta che io ho stesso ho fortemente voluto e che ha fatto luce su molti dei fatti che sono attualmente sotto la lente di ingrandimento della Procura di Catania, ormai è un ricordo lontano. Ci auguriamo che questo possa essere l’inizio di una stagione di maggior produttività, risparmio dei costi, innovazione ed efficienza nell’ottica di un miglioramento continuo”.
Intanto però, ieri notte due colpi di pistola sono stati sparati sulla fiancata della macchina di Adolfo Messina. È stato rotto il vetro laterale dell’auto e le pallottole hanno colpito la portiera. La macchina era stata posteggiata sotto la casa dell’autista di Adolfo Messina. Sul posto sono intervenuti la polizia scientifica per i rilievi e la Digos. Il dirigente provinciale Salvatore Vicari ha trovato in una busta di plastica contenente una testa di coniglio con con due proiettili confiscati. È stata aperta un’inchiesta per individuare i responsabili dell’atto intimidatorio.

E sempre ieri, ma di pomeriggio, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha voluto e presenziato – dopo aver annullato una giunta di governo che lo aspettava a Palermo – a una conferenza stampa fatta a Le Ciminiere per esprimere “solidarietà e indignazione” per il gesto subito da Adolfo Messina e dal vice presidente della Pubbliservizi, Salvatore Vicari.
“Guai a far passare il messaggio che Adolfo è solo – ha dichiarato davanti a una platea gremita di dipendenti e giornalisti -. Anche le istituzioni devono fare la loro parte. Ed è per questo che consiglio ad Adolfo di fare un’assicurazione sulla vita come ho fatto io quando ero sindaco di Gela. Far sapere quali sono le mie battaglie. Il fatto che Messina abbia presentato queste denunce è una bella assicurazione. E, lo ripeto, il presidente della Pubbliservizi non è solo. Non è solo in questa sala, e lo testimonia la presenza dei dipendenti, e non è solo neanche fuori di qui”. La città è con lui, continua Crocetta, e lo testimoniano i messaggio arrivati da Enzo Bianco, sindaco della Città Metropolitana di Catania, da Giacomo Rota e Margherita Patti di Cgil e Filcams Cgil e da Salvo Pogliese, coordinatore provinciale di Forza Italia ed europarlamentare.
“Una città in cui l’imprenditoria non è libera – ha aggiunto Crocetta – significa che nessuno farà impresa. E invece a Catania l’impresa è attiva. E non può esserci politica di crescita – ha concluso il governatore – se non mettiamo in campo trasparenza e legalità. Ed è per questo che parlerò anche con il procuratore Zuccaro. Vogliamo Catania città libera”.
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