#25novembre – Dieci associazioni sottoscrivono l’appello alle Istituzioni per una Rete Antiviolenza

Giornata contro la Violenza alle Donne. Presentata l’app “Watchdog” di Salvatore Catania: si scarica sul telefonino e “monitora” l’angolazione dello smartphone pur rimanendo in modalità “sleep”. Se entra in stato di pericolo chiama il numero di emergenza, localizza la posizione e la invia con un sms e filma ciò che succede intorno. Disponibile su android

Dieci associazioni lanciano un appello alle istituzioni albanella raiaCatania – Si chiama “wachtdog”, letteralmente cane da guardia, è un ‘app’ innovativa, attualmente disponibile solo su sistema android, programmata pensando a tutte quelle donne, che ogni giorno vivono l’angoscia della persecuzione, vittime di stalking da parte di ex amanti, compagni, mariti violenti.
Ad idearla, e presentarla oggi all’iniziativa organizzata nella sede di rappresentanza dell’Ars, è stato un giovane programmatore catanese, Salvatore Catania, 29 anni, anche lui tra i firmatari del documento-appello preparato da oltre dieci associazioni, tra cui DemoSì, promotrice dell’iniziativa, LILT, AIDIM, UDU, ORIONE, Associazione Donne Commercialiste, Cuore di Donna e Arcigay che hanno rinnovato il loro impegno quotidiano contro il femminicidio e chiesto alle Istituzioni di fare ciascuna la propria parte.

WatchDog, la app di Salvatore Catania

WatchDog, la app di Salvatore Catania

Alla conferenza hanno partecipato anche le parlamentari Concetta Raia e Luisa Albanella che non hanno fatto mancare il loro sostegno. La prima, deputata all’Ars, ha sollecitato ancora una volta, il Governo siciliano a finanziare quella legge contro la violenza alle donne, faticosamente approvata nel 2012, di cui è stata promotrice, che pure non riesce a trovare le risorse necessarie; e la seconda, deputata nazionale, che in Parlamento ha vinto la battaglia per la ratifica della Convenzione di Instabul e l’approvazione della norma a tutela delle vittime di violenza di genere, e che oggi ha portato una buona notizia da Roma: Un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione alla Camera che prevede 5 milioni di euro l’anno da destinare al piano antiviolenza, ai servizi territoriali, ai centri antiviolenza e ai servizi di assistenza alle donne.
Stamattina ci sono stati anche tanti uomini presenti all’iniziativa che con un simbolico fiocco rosso appuntato sulla giacca, hanno voluto ribadire il loro “no” a un fenomeno “che non è solo affari di donne”. Il primo è stato Angelo Villari, che nel doppio ruolo di presidente di DemoSì e di assessore comunale al Welfare ha annunciato, ammettendo qualche ritardo nella definizione della gara, come sia pronto il contratto per la riapertura finalmente a Catania della casa rifugio, chiusa diversi anni fa, per mancanza di fondi. “Manca solo un ultimo passaggio tecnico – ha detto – poi l’associazione Thamaia, assegnataria dell’appalto, potrà avviare la sua attività”.
L’applicazione studiata da Salvatore Catania è una vera novità. Watchdog offre all’utente uno strumento automatico d’allarme in grado di chiamare l’aiuto di una persona di fiducia prescelta, mandare un sms di localizzazione del dispositivo ed avviare una videoregistrazione. Nella fase di allarme per evitare di attirare l’attenzione di un eventuale aggressore, Watchdog attiverà automaticamente la modalità “Sleep” sul dispositivo, in modo da svolgere le operazioni all’insaputa dell’aggressore. L’applicazione al momento è disponibile solo per Android e costa 0,99 euro. “E’ un piccolo contributo, necessario per affrontare le spese”. I rappresenti delle associazioni, da Pierangelo Spadaro, coordinatore Demosì, a Giovanna d’Amico di ACL e Ketty Reitano di Cuore di Donna, si sono resi immediatamente disponibili a sostenere il progetto, mentre la deputata Raia, presidente Commissione Ue all’Ars, ha ricordato come nell’ambito della programmazione europea sia possibile richiedere finanziamenti per l’avvio di startup così innovative.

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