Nucleo Aereo di Catania, stamattina il cambio al vertice tra i due comandanti di fregata Roberto D’Arrigo e Agostino Baldacchini

Il passaggio di consegne tra i due comandanti di fregata, Roberto D’Arrigo (cedente) e Agostino Baldacchini (accettante) si è tenuto nell’hangar principale della Base

Agostino Baldacchini e Roberto D'Arrigo

Il comandante Roberto D’Arrigo

Catania – Questa mattina, nell’hangar principale del Secondo Nucleo Aereo della Guardia Costiera, si è tenuto il passaggio di consegne tra il comandante di fregata Roberto D’Arrigo e il pari grado Agostino Baldacchini. Venti mesi di comando per D’Arrigo, oltre 4.000 ore di volo, nove mezzi aerei in dotazione, di cui 6 elicotteri AW139CP, due ATR42MP e un P180GC, un centinaio di “professionisti” tra cui istruttori di volo, piloti, ufficiali tecnici, operatori, specialisti aeronautici ed aerosoccorritori marittimi. Sono questi i numeri del secondo Nucleo Aereo Guardia Costiera, con base a Catania, che dal 25 luglio 2015 è stato comandato dal Capitano di Fregata Roberto D’Arrigo, non solo per far fronte alle operazioni istituzionali a tutela e salvaguardia della vita in mare, ma anche per rispondere alle operazioni “Frontex” e “Triton” ed a tutte quelle conseguenti agli incessanti flussi migratori via mare.

Comandante di fregata Roberto D'Arrigo

Comandante di fregata Roberto D’Arrigo

Comandante D’Arrigo quale sarà il suo prossimo incarico?
“Sono stato assegnato al Comando Generale, terzo reparto Piani e Operazioni. Un posto in cui mi occuperò degli stessi incarichi portati avanti a Catania ma da un punto di vista assolutamente differente”.
Cosa si porterà da questa esperienza catanese?
“Questi venti mesi sono stati vissuti in maniera intensissima e non soltanto per la pressante attività operativa che abbiamo svolto. Ai nostri consueti compiti istituzionali, infatti, si aggiungono gli effetti del fenomeno migratorio che interessano, in particolare, le coste della Sicilia. Da Catania, sicuramente, porterò con me il ricordo di un’esperienza eccezionale anche perché Catania è e rimane la mia città. In questo periodo abbiamo superato abbondantemente le 4.200 ore di volo effettuate in attività operative e non, tutte comunque finalizzate direttamente o indirettamente, alla tutela e alla salvaguardia della vita umana in mare”. Attività per la quale devo ringraziare, di vero cuore, il mio “equipaggio”, persone eccezionali, oltre che professionisti competenti e preparati”.

I due comandanti di fregata Roberto D'Arrigo e Agostino Baldacchini

I due comandanti di fregata Roberto D’Arrigo e Agostino Baldacchini

Qual è la differenza tra l’attività della Guardia Costiera in generale e quella, più specializzata, del Nucleo Aereo?
“Le finalità, ovviamente, sono identiche, cambia la tipologia e la metodologia. La Capitaneria di porto, l’Autorità Marittima, ha un suo territorio e una sua giurisdizione ben definita, come ad esempio la Capitaneria di Catania dove, come si ricorderà certamente, ho prestato servizio qualche anno fa e dove oltre ai compiti operativi, vengono espletate anche importanti e consistenti attività amministrative. Il Nucleo Aereo, in realtà, non ha una vera e propria giurisdizione, essendo coinvolto anche in scenari ben più ampi, ferma restando che costituisce una risorsa importante per la Sicilia Orientale. Tutte le nostre missioni di volo iniziano e terminano nel golfo di Catania e questo, in termini di servizi per la collettività e per gli “utenti” del mare, costituisce un valore aggiunto anche in termini di sicurezza. Inoltre, il Nucleo Aereo etneo, per la sua posizione baricentrica nel Mediterraneo, è stato chiamato più volte ad assolvere a importanti compiti sempre connessi con i fenomeni migratori e non solo. Ci siamo spinti all’estero, ben al di fuori della Sicilia, per le operazioni Frontex e Triton. Siamo stati anche in Grecia con personale e mezzi, per ben due mesi, per vigilare sui fenomeni migratori dalla Turchia all’isola di Lesbo. Gli elicotteri e gli equipaggi che sono partiti anche da questo reparto hanno effettuato un’operazione importante, non soltanto per l’Italia ma per l’intera Europa”.
Quanti sono i nuclei aerei in Italia?
“La Guardia Costiera ha attualmente tre basi. Da nord verso sud, la prima è a Sarzana in provincia di La Spezia, dove ha sede la prima sezione volo elicotteri da dove proviene, tra l’altro, il Comandante Baldacchini. Pescara in adriatico dove ha sede il terzo Nucleo Aereo e poi Catania. Il 2° Nucleo è stata istituito nel 1989 e, ad oggi, ha superato le 35.000 ore di volo, di cui quasi diecimila effettuate dagli elicotteri”.
I numeri delle Basi si riferiscono all’importanza o all’attività?
“La numerazione è diretta conseguenza della cronologia, rispetto alla data di istituzione. Per quanto riguarda l’attività, in questo momento storico Catania è la Base che lavora di più ed è stata recentemente potenziata con nuovi mezzi, in particolare elicotteri. Tre nuovi elicotteri sono stati consegnati ed entrati in servizio recentemente. In questo momento, su una flotta complessiva di dodici, ben sei elicotteri AW 139 si trovano a Catania, si aggiungono due ATR 42MP e un P180GC che è un pattugliatore a medio raggio”.
Chi assumerà il prossimo comando?
“Il testimone va a un parigrado, collega ed amico che conosco da tanti anni. È il Capitano di Fregata Agostino Baldacchini, che proviene dal Comando della 1° Sezione Volo Elicotteri di Sarzana. È un pilota sia di aeroplano sia di elicottero, un professionista con cui ho già lavorato sia a Sarzana che a Roma, al Comando generale. Ha un curriculum aeronautico di tutto rispetto, con esperienze su ben undici differenti velivoli e poco meno di 5000 ore di volo all’attivo”.

Agostino Baldacchini, comandante di fregataIl comandante di Fregata Agostino Baldacchini è nato a Gioia del Colle, in provincia di Viterbo, 55 anni fa e ha una lunghissima vita nella Marina Militare. “Mi sono arruolato nel 1982 nello Stato Maggiore – ci ha spiegato alla fine della cerimonia – e ho fatto il pilota proprio qui a Mari Staeli di Catania. Ho un lungo legame con questa città e il territorio. Ho fatto anche il pilota commerciale nelle piattaforme petrolifere del Campo Vega a sud di Pozzallo. Poi sono stato richiamato in servizio in Guardia Costiera nel 1991. Da allora ho avuto incarichi a Sarzana che è il mio ultimo incarico”.
Anche lì fate operazioni per i flussi migratori?
“Da lì abbiamo partecipato mettendo a disposizione gli equipaggi elicotteristi per le missioni in Grecia. L’ultima è stata fatta sotto Natale a Gioia del Colle nelle coste dell’Alto Jonio in adriatico”.
La base di Catania è la seconda in Italia?
“Direi che è la prima per dotazione di mezzi, ampiezza di strutture e per il personale che comprende un numero piuttosto alto di piloti, specialisti e altro. In più a Catania si hanno due linee di volo diverse, ala fissa e ala rotante”.
Lei è uno specialista, ha migliaia di ore di volo al suo attivo.
“Sì, è vero, 4.700 ore di volo. Ho tutte le abilitazioni di volo per tutti gli aerei ed elicotteri del corpo ad eccezione del P166, fatte sia con elicotteri della Marina sia con i 139, ATR, P180 e 413”.
Monica Adorno

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