MODA – La collezione 2019 dell’uomo Dior guarda al futuro

Si ispira al paese del Sol Levante, reinterpreta i codici dello street style e trasforma gli abiti couture da donna degli anni ’40 in abiti maschili 2019

Dior-Homme-2019-4Da Hedi Slimane in poi le collezioni maschili Dior rappresentano al meglio i nuovi codici della moda maschile. Chi mastica la moda sa bene che per capire l’universo maschile del futuro bisogna dapprima dare una occhiata alle collezioni menswear di Dior.
Inutile negarlo, le collezioni maschili di Dior sanno rappresentare meglio di chiunque altro le nuove tendenze. Ma, soprattutto, sanno rappresentare i gusti delle nuove generazioni. Da Slimane in poi l’eredità artistica di Monsieur Dior è passata di mano in mano ad una nuova generazione di designer visionari che hanno saputo interpretare con largo anticipo le aspettative del mercato pur realizzando collezioni maschili con quel pizzico di sana e incosciente follia. L’ultimo della serie è il britannico Kim Jones, 39 anni, che ha piacevolmente sorpreso tutti dando vita, nei giorni scorsi, ad una memorabile collezioni uomo ispirata al Giappone.
E poiché la musa ispiratrice era la terra che vede per prima l’alba, la location prescelta per presentarla non poteva che essere la terra del Sol levante, il Giappone quindi. Ed è lì che la maison francese ha dato appuntamento alla stampa e agli addetti ai lavori per presentare questa nuova collezione uomo.

«Il Giappone è tutto. È un’isola, come l’Inghilterra, e come l’Inghilterra ha influenzato e continua a influenzare tutto il mondo. Per uno stilista – spiega Kim Jones, nuovo direttore creativo della maison Christian Dior – il Giappone è l’eredità della storia: dal design alla manifattura è un punto di riferimento. In Giappone tutto è avanti basta soffermarsi a guardare la moda di strada dei ragazzi e delle ragazze della capitale».
Kim Jones è un fiume in piena e parla a ruota libera non nascondendo il suo grande amore per la “Terra del Sol Levante”: «Qui, ovunque ti giri trovi spunti creativi. Qui il passato esiste ancora, anche se il Paese è proiettato nel futuro, segno che c’è grande ottimismo per il futuro. Cosa che dovremmo imparare anche noi occidentali».
La collezione presentata in passerella da Kim Jones prende i codici dell’alta moda del fondatore e li traduce per l’uomo di oggi: la stampa Panthere diventa un acquerello, il tweed pied de poule del Maestro diventa apparentemente sdrucito, con un effetto sartoriale di grande maestria. Il rosa della couture di monsieur Dior diventa un Sakura pink fatto di fiori di ciliegio e di robot. La complessa operazione di trasformare gli abiti couture da donna degli anni ’40 in abiti maschili 2019 è audace, ma è proprio qui che si scopre l’irrefrenabile genialità, mista ad una sana follia, di Kim jones. A differenza di monsieur Christian Dior, Kim Jones non rielabora in chiave moderna i costumi tradizionali della cultura nipponica, così come amava fare Dior. L’uomo visto in passerella sembra arrivare dal futuro. Kim Jones si è divertito a reinterpretare i codici dello street style giapponese. Quindi, una collezione a dir poco avanguardista che ci proietta in un ipotetico futuro quanto mai attuale, quasi da pret a porter…
Patrick Battipaglia

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