Bollo auto, Pesci d’Aprile e “male cumpasse” siciliane

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Fortunatamente quest’anno il primo di Aprile, giorno da sempre consacrato alle prese in giro, agli scherzi ed agli sfottò, coincide con Pasquetta, e, almeno da parte della Regione Siciliana non abbiamo da temere nuove prese in giro. Mi riferisco al pagamento del bollo auto, per il quale la nostra ineffabile Regione ha legiferato in finanziaria, con provvedimento entrato in vigore nei primissimi giorni di gennaio 2024 con legge regionale n. 1/2024. Tanto per rinfrescarci la memoria il Parlamento regionale Siciliano, l’ARS per intenderci, su iniziativa del Governo della Regione, ha stabilito che: chi ha sempre pagato regolarmente il bollo ha diritto ad una riduzione del 10%, già dal 2024; Chi provvederà al pagamento mediante domiciliazione bancaria, ad un ulteriore 10%.

La prima parte è stata attuata l’ultimo giorno del mese di proroga decretato dalla Regione (il 29 febbraio), per arginare il malcontento popolare; la seconda, la domiciliazione bancaria, vaga nelle nebbie della burocrazia assessoriale e le banche, conprimarie dell’operazione, cadono letteralmente dalle nuvole quando si chiedono informazioni.

I provvedimenti, come è stato chiarito (perché hanno anche il coraggio di diffondere chiarimenti), non riguarda solo i privati, ma anche le imprese, alcune delle quali con centinaia di mezzi, e che, dalla corretta e tempestiva entrata in vigore delle norme, colpite dal “morbo di inerzia operativa cronica”, complicato dal virus “ UCASE” (ufficio complicazione affari semplici) avrebbero tratto non pochi benefici.

Gli amici lombardi, con i quali mi ero vantato dei buoni Padri legislatori di cui dispone la Sicilia, continuano a chiedere notizie dell’Araba Fenice, per come ho battezzato il provvedimento, e prevedo feroci sfottò del primo aprile.

Regione Siciliana, ma è mai possibile che, anche quando fai una cosa buona e utile poi non riesci ad attuarla, facendo, senza disturbare Pierre Cambronne, la solita “mala cumpassa”?

Alfio Franco Vinci

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